Repubblica: “Il caso: ultrà fascisti contro Hysaj, ma 17mila tifosi laziali lo difendono con un tweet”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caso Hysaj alla Lazio preso di mira dagli ultrà.

Da ieri il difensore albanese Elseid Hysaj è un po’ meno solo: quasi 17 mila tifosi della Lazio, la sua nuova squadra, hanno deciso di dire basta. «La Lazio non è fascista». Una reazione a quegli ultrà che poche ore prima avevano appeso uno striscione per dare a Hysaj del “verme”. La sua colpa, aver osato cantare Bella Ciao come rito di ingresso nello spogliatoio della Lazio: “La Lazio è fascista”, diceva quel lenzuolo steso sul ponte di corso Francia, Roma Nord, zona storicamente laziale. La Digos indaga, ma conosce bene il gruppo che l’ha firmato.

L’abbraccio che Hysaj ha ricevuto dai compagni dopo il gol, il primo con la Lazio, nell’amichevole di ieri contro dilettanti bellunesi è fortemente simbolico, in una partita da nulla. Caldo come l’hashtag che ieri ha riempito i social: #iostoconHysaj , una mobilitazione di massa, forse la prima vera presa di posizione contro la matrice dell’ultradestra che da anni s’è autonomamente intitolata l’esclusiva — almeno ostentata — del tifo laziale.