Ex rosa, Aronica: «Per me un orgoglio aver giocato con Palermo e Messina. Nel futuro…»

«Siamo vogliosi di ripartire dopo questo stop forzato. Siamo tutti in attesa di ricominciare a lavorare seriamente. Il 15 febbraio del ’98 c’è stato il mio esordio in Serie A con la Juventus di Lippi e Del Piero, poi campione d’Italia, un ricordo indelebile. Sono entrato al posto di Torricelli contro la Sampdoria al Delle Alpi. Per me è un orgoglio avere giocato con due maglie siciliane, Palermo e Messina, in Serie A. Ho sfiorato anche il Catania: prima di andare alla Reggina, c’era stata la possibilità di vestirmi di rossazzurro. È un onore poi, dopo Totò Schillaci che ha giocato la Coppa dei Campioni, essere l’unico siciliano ad aver giocato la Champions League. C’era una squadra di grande qualità, giocatori importanti come Cavani, Lavezzi, Hamsik che hanno scritto la storia azzurra. Mazzarri ha puntato forte su di me, Cannavaro e Campagnaro, eravamo una linea difensiva che gli dava garanzia e gli permetteva di ripartire, poi da centrocampo in più facevano la differenza. Giocare la Champions al “San Paolo” ha un effetto diverso ed entusiasmante, lo stadio è sempre gremito, che si giochi una partita di Champions o una gara media di Serie A. È in scadenza, potrebbe aprirsi questo scenario. Lui è molto legato al Napoli, se ci dovesse essere la possibilità di rivestirsi di azzurro, penso che la prenderà seriamente in considerazione. Gli scontri tra me e Ibrahimovic sono diventati virali sui social (ride ndr). L’ho incontrato tantissime volte. Ho avuto la fortuna di incontrare a livello internazionale anche gente come Drogba, Aguero, Messi, era un piacere vederli giocare…si vedeva che avevano qualcosa in più di noi ed è in quei momenti che devi far valere la voglia e la grinta. Messina? Una città a cui sono particolarmente legato, è stato il mio trampolino di lancio. Abbiamo vinto il campionato in Serie B e fatto l’anno dopo un grande campionato in Serie A. È stata una grande cavalcata, aver portato il Messina in Serie A con 23 mila abbonati, aver riportato nella gente di Messina il sapore del calcio, è stato un qualcosa di fantastico. Fc Messina? So che la società è organizzata e c’è voglia di far bene, sanno che la città merita tutt’altro che la Serie D. Ho avuto modo di seguirli, c’è gente competente e se li lasceranno lavorare come vogliono, riusciranno a portare Messina dove merita. Quando c’è la programmazione, si possono fare solo buone cose. Due società? Obiettivamente penso che per territorio e strutture, siano troppe: dividere le energie non è positivo.  fine carriera, negli ultimi anni a Palermo, quando avevo già pensato di smettere, ho cominciato a documentarmi, a parlare con Mazzarri e chiedevo consigli su quello che poteva essere il mio proseguio nel calcio. Il ruolo di allenatore è quello che sento più mio perché mi piace stare in campo, essere parte integrante del gruppo. Stare dietro la scrivania in giacca e cravatta non mi si addiceva…Sono quindi andato subito a Coverciano è ho preso il patentino Uefa A per allenare: da lì ho cominciato con le giovanili del Calcio Sicilia e poi sono passato al Trapani dove sono stati due anni davvero formativi. Sto aspettando quello che succede a Trapani in virtù dei buoni rapporti col direttore Porchia. La mia voglia è, dopo aver fatto esperienza a livello giovanile, è allenare i grandi perché è quello che mi interessa fare, ovviamente un gradino per volta: mi sono messo in discussione con i giovani, credo che adesso sia arrivato il momento di mettermi a confronto con una prima squadra. In questi giorni alcuni club di Serie D mi hanno palesato il loro interesse e questo mi fa piacere. Essere stato un buon giocatore non è sinonimo di bravo allenatore ma io mi sono messo in gioco: puntare su un allenatore giovane, che ha un bagaglio di esperienza importante e voglia di mettersi in discussione, è da tenere in considerazione. Ho vissuto un momento in cui la Sicilia con Messina Catania, e Palermo ma anche tutto il meridione con Lecce, Bari, Reggina, Napoli era rispettato e seguito da tutta l’Italia. In questo momento la nostra isola sta vivendo un momento di difficoltà, mi auguro riesca a riportare presto queste piazze nelle categorie che meritano». Queste le parole dell’ex difensore del Palermo, Salvatore Aronica, rilasciate ai microfoni di “Goalsicilia.it”.