Escl. Munoz: «Palermo da serie A, ha tutto per vincere». E su un ritorno in rosanero…

Palermo-Pescara è il big match della 12^ giornata del campionato 2018/19 di serie B. Le due squadre, rispettivamente al secondo e al primo posto della classifica con 22 e 21 punti, si daranno battaglia allo stadio “Renzo Barbera” domenica sera a partire dalle ore 21. Sono 21 i precedenti in Sicilia tra i rosanero e gli abruzzesi ed il bilancio pende a favore dei padroni di casa, che hanno vinto 11 volte a fronte di 10 pareggi. Tra le vittorie c’è Palermo-Pescara del campionato 2013/14, stagione in cui gli uomini di Beppe Iachini centrarono la promozione a suon di record. Ad andare in gol in quella partita è stato un difensore, fatto accaduto ben cinque volte in questa stagione grazie a Bellusci, Mazzotta, Struna e al doppio Salvi, segno che a Palermo c’è sempre stata una retroguardia con il vizio del gol. Protagonista di quel Palermo-Pescara è stato Ezequiel Munoz detto Chiqui, in gol al 1’ ed artefice del successo per 1-0 conquistato dai rosanero. In occasione della sfida del “Renzo Barbera”, la redazione di Ilovepalermocalcio ha intervistato in esclusiva proprio il difensore argentino, oggi in forza agli spagnoli del Leganés, che in quel match festeggiava anche un traguardo importante: «Il primo ricordo di quella partita è sicuramente il gol. Poi quel giorno festeggiavo anche le 100 partite con la maglia rosanero, quindi è stata una doppia gioia. Quella partita era importante perché il Pescara quell’anno era una diretta concorrente, una grande squadra e quando si incontrano formazioni così è sempre importante vincere per salire in serie A. Quell’anno oltre gli abruzzesi ad esempio c’era anche l’Empoli, che poi è salito con noi».

Anche quest’anno i rosanero lottano in serie B per centrare la promozione…

«Seguo il Palermo da lontano. Non guardo le partite, ma controllo ogni settimana i risultati finali della serie B italiana, per vedere cosa hanno fatto i rosanero e la classifica. Quando vedo che il Palermo è lì in alto, come adesso, sono molto felice».

Cosa serve per vincere un campionato di serie B?

«Secondo me serve convinzione e organizzazione di squadra, perché la serie B è un campionato molto difficile. Tutte le squadre vogliono dimostrare di essere forti e di centrare la promozione che è l’obiettivo principale in serie B. Vogliono risalire in serie A e convinzione e organizzazione sono le cose più importanti. Queste due caratteristiche appartengono al Palermo, perché è sempre stata una società da serie A. Il Palermo non è per niente da serie cadetta e infatti lotta per salire di nuovo, perché società e squadra sono da serie A e meritano di stare lì».

A Palermo hai giocato il tuo connazionale Paulo Dybala, oggi alla Juventus. Ti aspettavi la sua esplosione?

«Al 100%, non ho mai avuto dubbi. Quando lui è arrivato, il primo anno in serie A ha fatto un po’ di fatica a livello fisico. Poi però con il tempo è “entrato nel giro” ed in serie B ha fatto benissimo. Ha dimostrato grande valore, in B ha fatto vedere che aveva delle qualità e nel terzo anno con noi è esploso. Io me l’aspettavo sin da subito, perché si vedeva già dai primi allenamenti che lui aveva qualità che noi altri non avevamo. Si capiva che era un giocatore da grande squadra, adesso ne abbiamo la conferma e sono molto felice per lui».

Parlando di te, qual è il tuo ricordo più bello con la maglia rosanero?

«È stato vedere 45mila tifosi palermitani allo stadio Olimpico per la finale di Coppa Italia contro l’Inter nel 2011. Ho anche fatto un gol, che purtroppo non è servito a nulla e poi sono anche stato espulso secondo me immeritatamente. Il secondo giallo non c’era. Ma quel ricordo non me lo leva nessuno: vedere lo stadio colorato di rosanero è stata un’emozione unica».

Torneresti a Palermo?

«Senza alcun dubbio sì, tornerei a vestire la maglia rosanero. È una squadra che mi ha sempre dato tanto. Purtroppo è finita un po’ male, sono andato via perché ero in scadenza di contratto. Ma ovviamente ritornerei perché Palermo è sia una squadra, che una città meravigliosa. Lì si vive benissimo, è stata una delle avventure più belle che ho vissuto in Europa. Lo ripeto ancora una volta: tornerei a Palermo senza pensarci un attimo».

C’è qualche ex compagno del Palermo con cui ti senti ancora?

«Principalmente mi sono scambiato diversi messaggi con il “Mudo” (Vazquez, ndr), ma non abbiamo potuto parlare tanto perché quando si cambia squadra si perdono i contatti».

Durante i tuoi cinque anni a Palermo hai conosciuto diversi allenatori. Chi ricordi con più piacere?

«Senza dubbio Beppe Iachini. Con lui ho trovato la mia dimensione, mi sono trovato benissimo e ho giocato quasi tutte le partite. Con il mister abbiamo anche conquistato la serie A a suon di record, ci siamo divertiti tantissimo. È un allenatore incedibile che ci faceva giocare con la linea a 5, che a me piace tantissimo. Di lui ho un buon ricordo, è sempre stato un grandissimo allenatore».

In chiusura, vuoi inviare un messaggio ai tifosi del Palermo?

«Sono stato benissimo a Palermo, i tifosi hanno sempre dimostrato di volermi bene e per me questo è un ricordo molto importante. Ringrazio la società per avermi dato la possibilità di indossare una maglia importante come quella del Palermo».