Diritti tv, ascolti Sky-Mediaset rimasti uguali: i dettagli

Tutto il caos scatenato per i diritti del calcio in pay tv, di Serie A o di Champions league si potrebbe liquidare con una frase tranchant: molto rumore per nulla. Gli ascolti dei canali calcio di Sky e di Premium, sia nelle 24 ore, sia in prima serata, sono infatti rimasti sostanzialmente stabili sia nelle prime settimane del 2016, se paragonate allo stesso periodo 2015, sia nell’intervallo più ampio da settembre a oggi, in relazione al medesimo segmento 2014- 2015. Lo scrive oggi il quotidiano ItaliaOggi. 

Se proprio c’è un movimento da segnalare, ma nulla di clamoroso, è il +6% in prima serata a favore di Premium, che, d’altrocanto, ha potuto godere dei match in esclusiva della Champions league. Ecco l’analisi dei dati.

L’offerta Sky Calcio, per esempio, era allo 0,86% di share e a 93.222 ascolti medi sul totale giorno nel periodo settembre 2014-febbraio 2015, mentre si è attestata allo 0,89% e 94.692 ascolti medi (+1,5%) nell’intervallo settembre 2015-febbraio 2016.

In prima serata per Sky calcio le cose cambiano, ma di poco: 1,61% di share e 428.209 ascolti medi nel 2014-2015, mentre 1,60% di share e 415.772 ascolti medi (-2,9%) nel periodo settembre 2015-febbraio 2016.

L’esclusiva sulla Champions avrebbe invece dovuto dare la scossa agli abbonamenti, e quindi agli ascolti, dei canali calcio di Mediaset Premium. Ma in verità non sembra essere accaduto un granché. I canali calcio e sport di Premium sul totale giorno erano allo 0,61% di share e 65.917 ascolti medi nel segmento settembre 2014-febbraio 2015, e 66.467 ascolti medi (+0,8%) nelle settimane tra settembre 2015 e febbraio 2016.

In prima serata, invece, si passa dall’1,04% e 276.530 ascolti medi del 2014-2015, all’1,13% di share e 293.721 ascolti medi (+6,2%) del periodo settembre 2015-febbraio 2016. In sostanza, quindi, si può dire che l’offerta Mediaset si è certo arricchita di contenuti e di canali, che i costi degli abbonamenti sono saliti, ma, perlomeno fi nora, che non sembra esserci una spinta travolgente di nuovi abbonati attivi. Tanto che gli ascolti rimangono piuttosto stabili rispetto a una stagione fa.

Bisogna però sempre ricordare che la pay tv non è il core business del Biscione. Che invece ha chiuso il 2015 con una crescita dell’1% dei ricavi pubblicitari (2,1 mld, in base alle stime Nielsen, di cui due mld dalle reti in chiaro e 100 mln, +6%, dalla pubblicità pianifi – cata sulle reti Premium). E che nel periodo gennaio-febbraio 2016 la raccolta del gruppo Mediaset, come spiegato dal presidente di Publitalia Giuliano Adreani, marcia a un ritmo del +2% rispetto allo stesso bimestre 2015, con il food, la telefonia e l’automotive tra i settori che investono maggiormente.