Attraverso un editoriale su “Sportitalia.com” Michele Criscitiello si sofferma su Inzaghi esonerato dalla Salernitana.

“La famiglia Inzaghi, grazie all’educazione data dai genitori, ha avuto tutto. Pippo era un fenomeno da calciatore, Simone bravino ma niente di che. Le vite di un calciatore sono due, prima e dopo. Il dopo, invece, Dio ha dato tutto a Simone e meno a Pippo. Un grande allenatore (Simone) e l’altro ancora in cerca di identità (Pippo). A Salerno hanno cambiato ma non era difficile immaginarlo. Lo avevamo scritto al suo arrivo che Pippo aveva fatto una cretinata. Non ci ha ascoltato perché voleva giocarsi la carta della serie A ma Salerno non era il posto giusto per lui. La società non era giusta. Doveva aspettare Cremona, Palermo o altre piazze di B che puntavano a vincere. Pippo è uno da B a vincere e non da A per salvarsi.

A Bari è stata la settimana del caos. Ha fatto tutto Aurelio De Laurentiis che le avrà dette anche male le cose ma ha detto solo la verità. Ovviamente non si poteva e non si doveva dire perché siamo nel Paese dei finti perbenisti. E’ intervenuto il figlio per prendere le finte distanze dal padre e per negare che quella detta a Napoli fosse la verità per Bari. Il sindaco si è indignato, i tifosi anche ma quando al 91′ di Bari-Cagliari erano in serie A i baresi non sapevano di essere la succursale di Napoli? La differenza anche nel prefisso è minima. 080 Bari, 081 Napoli. De Laurentiis ha fatto diventare una grande città provincia di un’altra grande città. Ovviamente parliamo sempre di calcio. I baresi fingono di non sapere e si stupiscono ma i fatti sono abbastanza chiari. Anche nel passaggio dei calciatori. Se Bari cerca gloria personale deve pretendere una proprietà diversa, con tutti i rischi del caso”.