Corriere dello Sport: “Palermo, troppi giovani hanno deluso. Solo con il bomber Nestorovski è andata bene. Tutti gli altri sono troppo acerbi per la serie A”

“Il Palermo tradito dai giovani, dimostratisi acerbi e inadatti per il campionato che attendeva la squadra; ma allo stesso tempo i giovani traditi dal Palermo, che ha chiesto loro probabilmente troppo e senza dare le necessarie garanzie per farli rendere al meglio. Un esordiente di 20 anni (Posavec) in porta e al comando di una difesa già piena di incognite; un ricambio egualmente promettente (Fulignati) ma con lo stesso limite del titolare, l’inesperienza. La fantasia in attacco affidata a giocatori al primo impatto con la nostra serie A (Balogh, Sallai, Embalo) e meno male che con Nestorovski è andata bene. Più altri prodotti del vivaio (Pezzella e Lo Faso su tutti), ragazzi di valore ma che per incidere davvero avrebbero avuto bisogno di guide pronte ad accompagnarli. Ad oggi il loro rendimento è ampiamente insufficiente, così come, sia chiaro, quello di quasi tutti i singoli, anche con maggiore “pelo” sullo stomaco. Ma su questi, ritenuti dei talenti in procinto di esplodere, Zamparini poneva grandi aspettative come se potessero risolvere i problemi di scarsa qualità apparsa evidente nell’organico sin dal mercato estivo. Invece nessuno si è elevato dalla mediocrità o è riuscito a offrire alla squadra un contributo davvero significativo. E il fallimento di questa scommessa si legge tutto nella classifica deficitaria. Un equivoco che appariva chiaro già a Ballardini, che in estate insisteva per correggere l’organico con elementi più pronti. Ottenuto il “niet” di Zamparini, il tecnico romagnolo lasciò la panchina. Ma attenzione, non è colpa dei ventenni se la squadra ha 15 punti e del resto basta contarne le presenze per capire che hanno avuto poco modo per incidere; inoltre, molti sono stati attardati da infortuni (Pezzella, Embalo, Balogh). Ma se uno degli obiettivi della società era quello di valorizzarli, così facendo ha ottenuto l’effetto opposto. Perché li ha responsabilizzati senza proteggerli e li sta facendo giocare in una situazione che impone risultati immediati e non può prevedere la pazienza di aspettarli. Posavec, voti alla mano, è l’unico che ancora veleggia su giudizi di sufficienza, dato che in alcune gare ha compiuto interventi notevoli. Ma era prevedibile che pagasse la giovane età con errori anche clamorosi costati molti punti e soprattutto che gli fosse difficile, anche per una questione di lingua, dirigere la difesa come deve fare un portiere. Affiancargli un altro esordiente voleva essere un modo per non fargli sentire la pressione e invece si è rivelato un boomerang perché neppure il secondo garantiva sicurezze. Risultato, 56 reti al passivo dopo 28 giornate, 2 esatte di media a gara.
Un’abbondanza di giovani si è poi registrata nei ruoli offensivi. Dove se togliete Diamanti, il tasso di conoscenza della serie A era bassissimo già in estate. Balogh, Embalo, Lo Faso, Sallai, lo stesso Trajkovski; e fino a gennaio conteggiate anche Bentivegna e Quaison. Spesso doppioni per ruolo, nessuna prima punta che possa realmente alternarsi con Nestorovski, tutti attaccanti esterni con poca familiarità col gol. Sballottati da cambi tecnici ed esperimenti diversi, inseriti spesso per disperazione più che per convinzione. Parliamo di giocatori che dovrebbero risultate utili in zona gol ma i numeri sono sconfortanti: fra Balogh, Embalo, Sallai e Lo Faso, il totale in 40 presenze complessive è 0 gol segnati, un assist (Embalo col Crotone), un rigore conquistato (Balogh con la Sampdoria) ed un palo. E tralasciamo la Coppa Italia con l’eliminazione dallo Spezia dovuta ad un errore dal dischetto del gigante ungherese. Ovvio, hanno giocato poco (soprattutto il 18enne Lo Faso, mai impiegato dall’inizio), e soprattutto lo hanno fatto in una squadra che non li sorreggeva, anzi che necessita di essere sorretta anche da loro. Ma ad oggi, l’apporto dei teenager è insignificante rispetto alle esigenze di un Palermo che deve salvarsi e cerca concretezza e determinazione. Lopez a quanto pare intende insistere su di loro, sia nella scelta del modulo che in quella degli uomini. Ci sono 10 giornate per cambiare il destino ed evitare il fallimento del progetto giovani.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.