Corriere dello Sport: “Palermo, punto d’oro e salvezza più vicina. Adesso attenzione a Zamparini…”

“Un punto per la salvezza (o qualcosa di molto simile), un punto per il quinto posto. A Firenze non c’è stata partita, ma solo un lungo, lento, sonnecchioso trascinarsi di due pallide squadre fino al 90′, in attesa del… premio finale. Premio per loro, non per chi ha pagato per vedere questa partita. Che lo 0-0 fosse risultato ampiamente gradito sia alla Fiorentina sia al Palermo lo ha capito anche Orsato che ha fischiato la fine con 7 secondi d’anticipo sui 3 minuti di recupero annunciati, impedendo al Palermo di battere una punizione da una posizione pericolosa. E’ stato in assoluto uno spettacolo di quart’ordine, concluso con la Fiesole che cantava “Meritiamo di più”. E non poco. ORECCHIO AL CARPI. Un gol del Carpi avrebbe potuto dare la sveglia al Palermo. Al contrario, da Modena arrivavano solo notizie sedative di gol laziali. Se già nel primo tempo la squadra di Ballardini non aveva neppure osato avvicinarsi alla porta di Tatarusanu, figuriamoci nel secondo, iniziato col Carpi sotto di due gol. La Fiorentina ha tenuto palla, ma con lo stesso incedere noioso di quasi tutto il girone di ritorno e un possesso (ha toccato il 72 per cento) senza sbocchi equivale a trastullarsi col pallone con l’unico scopo di non cederlo agli avversari. ATTACCO SCADENTE. Va detto che per la squadra di Sousa non era facile districarsi in quella montagna di maglie rosanero. Ce n’erano almeno 9 a difendere il proprio centrocampo e spesso anche Gilardino arretrava per aiutare l’eventuale (molto eventuale) uscita della sua squadra con la palla al piede. I viola non arrivavano mai liberi alla conclusione e quando ci sono riusciti (con Bernardeschi e Zarate) hanno sbagliato mira. Alla Fiorentina è mancato quasi tutto l’attacco, a cominciare da Kalinic che, nella migliore occasione della gara, ha centrato il palo. Ma ogni movimento, ogni idea dei più ricchi di talento (Ilicic e Bernardeschi) non riusciva a impensierire Sorrentino. ATTENZIONE A ZAMPARINI. Il Palermo sognava una domenica di questo genere, ma più che in se stesso confidava nella pochezza attuale dei suoi avversari e nel guizzo finale della Lazio. Ballardini li ha messi tutti dietro, compresi i due esterni Rispoli e Morganella che marcavano Zarate e Bernardeschi. Maresca cercava di rallentare il gioco della Fiorentina (impresa brillantemente sostenuta dalla lentezza endemica della manovra viola), Vazquez provava a raffinare quei rarissimi palloni che superavano la linea del centrocampo, ma in nessun caso il Palermo arrivava dalle parti di Gilardino, rimasto per 90′ in attesa di un pallone, uno solo. Rilsultato: 0 tiri in porta. Ora la salvezza dei siciliani è di nuovo nelle loro mani, basterà battere il Verona in casa, compito non proibitivo. Manca però una settimana e in questi giorni Zamparini può dare anche un’ultima picconata. Se il Palermo si salva, applausi doppi: lo farà nonostante il suo presidente. GLI ADDII. La parte finale della gara è stata contraddistinta da una serie di striscioni e di cori della Fiesole (applauditi dal resto dello stadio), con l’invito di spendere (“per poter vincere”) rivolto alla proprietà. Poi c’è stato il saluto di Manuel Pasqual, al quale ieri la Fiorentina ha restituito la fascia di capitano che gli era stata indebitamente tolta durante questa stagione. Era la sua ultima partita in viola: applausi, cori e lacrime. Ultima al Franchi anche per Roncaglia e forse per Ilicic. In questo girone di ritorno è scomparso il gioco, ma alla fine è rimasto il risultato, il 5° posto. Per 4 anni di seguito la Fiorentina va in Europa. Il problema è che ora, per evitare il preliminare di Europa League di fine luglio, a Firenze dovranno tifare per la Juve in Coppa Italia”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.