Corriere dello Sport: “Palermo, ad Avellino serve l’acuto: «Oggi è davvero fondamentale»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di oggi tra Avellino e Palermo.

Ci vuole un acuto, un fremito di personalità, una partita da squadra che sa quello che vuole ma anche come prenderselo: in questi 3 anni di rinascita, Serie D a parte, una prova del genere in trasferta il Palermo l’ha fatta pochissime volte. A Castellammare di Stabia nei playoff dello scorso anno ad esempio, o nel derby di Catania vinto (con l’uomo in meno) al debutto di Filippi in panchina. Ma quella era una partita che aveva connotazioni più emozionali che di classifica. Avellino è il momento giusto, non si può rimandare ulteriormente e Silvio Baldini ne è perfettamente consapevole. Da 80 giorni è al timone del Palermo, impegnato a costruire certezze e a infondere autostima (termine che utilizza spessissimo), concetti che però si corroborano solo attraverso i risultati. E’ la regola dello sport professionistico, le sole buone intenzioni non bastano. Al Barbera questo lavoro si vede eccome, frutta gol e vittorie, fuori casa no. Un’impresa, conquistata in qualsiasi modo, sul terreno di un avversario forte come gli irpini, potrebbe davvero costituire il punto di svolta.

Attacco pesante . Non ci sono conferme ufficiali sullo schieramento, Baldini non è tipo da pretattica ma sulla formazione fa solo piccole ammissioni e si trincera dietro le risultanze dell’allenamento segreto che ieri pomeriggio la squadra ha svolto a Salerno, tappa intermedia del viaggio. Più di qualcosa si è comunque già captato o è palese: per esempio in difesa giocherà Buttaro a destra perché Accardi (gastroenterite) è stato risparmiato visto anche il turno infrasettimanale di mercoledì. Non convocati neppure l’ex Fella e Perrotta, squalificato, torna in gruppo invece Crivello. Sul portiere, scontata la conferma di Massolo («ma Pelagotti si è allenato in maniera irreprensibile e non sarò certo io ad abbandonarlo»), davanti stuzzica l’idea di schierare Soleri dall’inizio, in coppia con Brunori, che a sua volta va a caccia di un primato assoluto della storia rosa, segnare per 8 giornate consecutive. «Le gerarchie non esistono, esiste il campo, e a volte l’esperienza è più importante della condizione – spiega l’allenatore – ma nel mio Palermo non esistono riserve, chi si sente tale farà fatica a darci una mano. Soleri ha lo spirito che tutti dovremmo avere, accoglie sempre qualsiasi decisione col sorriso, sa che può essere utile in qualunque condizione». Il ragazzo che cambia i match dalla panchina, stavolta è in predicato di rilevare Floriano sin dal 1′.

Intensità e sagacia . Baldini glissa sui problemi dell’Avellino («non guardo in casa degli altri») e torna sugli aspetti motivazionali: «A questo punto del campionato, la tappa di oggi è fondamentale sul piano psicologico. Non dovremo cercare solo il risultato, ma qualcosa in più, lavorare con l’anima, trovare la nostra parte nascosta che può farci compiere un salto di qualità». Vuole una partita fisica (in mezzo Dall’Oglio preferito a Damiani) ma dove sarà decisiva anche la capacità di lettura tattica: «Non sempre puoi andare a mille, dobbiamo portare la densità sotto la palla e saper rifiatare dopo il pressing: la bravura sarà gestire i momenti del match in modo intelligente».