Corriere dello Sport: “Mondiali ogni 2 anni. Ecco il piano Fifa”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla questione mondiali ogni 2 anni.

Il duro documento diramato ieri al termine del Comitato Esecutivo della Uefa non ha scalfito la volontà della Fifa di modificare il calendario internazionale. Il processo consultivo al quale il presidente Infantino ha dato il via dopo aver assegnato ad Arsene Wenger lo studio di fattibilità dell’intero progetto non si ferma: il 30 ci sarà l’incontro con le 211 Federazioni della Fifa e con gli altri stakeholders, il report completo dell’intera “riforma” sarà presentato a novembre, mentre a dicembre ci sarà un summit globale nel quale sarà presa la decisione finale.

Lo studio di Wenger si basa su alcuni principi: dare ai tifosi match di grande qualità e non scontati, concedere un periodo di riposo ai calciatori che chiuderebbero la stagione con i loro club a metà maggio e avrebbero poi il tempo per preparare la competizione internazionale di turno e in seguito di fare le vacanze, ottimizzare un calendario internazionale. Come? Limitando le pause per le nazionali. Adesso sono quattro: a settembre, ottobre, novembre e marzo oltre a quella estiva quando ci sono Mondiali, Europei o gare di qualificazione. L’obiettivo del tecnico francese è azzerare le amichevoli e concentrare tutte le gare di qualificazione a Mondiali o Europei in un’unica finestra o in due. Ciò permetterebbe ai giocatori, soprattutto ai sudamericani e agli africani, di fare meno viaggi stressanti. I club li avrebbero più a disposizione e il numero degli incontri diminuirebbe.

L’idea, grazie all’utilizzo di gironi da 4, è fare giocare a ogni nazionale al massimo 7 incontri (compresi i play off): sarebbero quelli necessari per ottenere il pass per la manifestazione prevista l’estate successiva. Un Mondiale ogni due anni vuol dire dare alle nazionali meno forti più possibilità di qualificarsi ed evitare che grandi campioni del futuro non prendano mai parte a una coppa del mondo come successo per esempio a Di Stefano, Weah e Best. Il Mondiale a cadenza biennale dà inoltre l’opportunità a giocatori meno noti di mettersi in mostra. I tifosi, dal canto loro, avrebbero infine la chance di vedere più spesso grandi incontri. Il piano di Wenger non piace alla Commissione europea. «Condivido pienamente i dubbi delle nostre Federazioni sulla possibilità di una Coppa del Mondo biennale – ha affermato il vice presidente Margaritis Schinas -. L’Europa è l’epicentro mondiale del calcio e abbiamo il dovere di preservare un modello che rispetti l’interesse dei tifosi, il benessere fisico dei giocatori e la logica generale del calendario sportivo globale, non solo gli interessi commerciali».