Corriere dello Sport: “La morte di Maradona, retroscena in tv”

Il docufilm in onda domani sera su italia uno

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Morte di Maradona e riporta alcuni retroscena.

Un docufilm in cui si analizzano le ultime ore di Diego Armando Maradona. In onda domani, in seconda serata su Italia 1. Fa parte di “Gioco Sporco, i misteri dello sport”, il format ideato dalla tv di Cologno Monzese in cui in ogni puntata si ripercorrono vicende, spesso tragiche, legate al mondo dello sport approfondendo elementi contraddittori che, a distanza di tempo, non sono stati del tutto chiariti.

Quello su Maradona setaccerà la vicenda della morte del Pibe de Oro avvenuta in Argentina il 25 novembre 2020, nella sua villa della provincia di Tigre e neanche un mese dopo aver compiuto 60 anni (il 30 ottobre). Sono tanti ancora i punti oscuri sulle sue ultime settimane di vita. Persone, testimoni che lo hanno conosciuto intimamente, come il figlio Diego Junior o l’ex compagno di squadra e amico fraterno, Ciro Ferrara, sono stati intervistati all’interno del programma, per raccontare il loro rapporto con Maradona. Interviste esclusive, documenti inediti, testimonianze dirette e diversi flashback narrativi sveleranno l’aspetto intimo del protagonista.

In tutte le puntate, compresa quella sul “Diez”, c’è la partecipazione del commissario tecnico della nazionale femminile di pallavolo, l’argentino Julio Velasco, personaggio dalla cultura immensa che sa decifrare come pochi i sentimenti degli sportivi. «Maradona ha avuto un problema, soprattutto: la droga – racconta il plurimedagliato ct-. E lui lo dice chiaramente, uno dei rammarichi maggiori che ha avuto è quando sua figlia lo vedeva drogato e non lo riconosceva».

Con Velasco, la criminologa Margherita Carlini e la psicologa Francesca Cenci accompagneranno gli spettatori nelle pieghe di una storia che ha molti punti oscuri. In uno dei passaggi del docufilm, il figlio Diego Jr punta il dito contro le persone che sono state accanto al padre nell’ultimo periodo della sua vita: «Il primo pensiero è stato “ce l’hanno ucciso” – ha ammesso Dieguito -. Il dottor Luque era una persona non in grado di gestire una cosa più grande di lui, sapeva di non poterlo curare. Questa è la sua più grande colpa…». Maradona, secondo le dichiarazioni del del figlio, «era ostaggio delle persone che gli giravano intorno, non del suo personaggio. Lui era consapevole di quello che gli stessero facendo però non ha reagito, non so perché. La cosa che mi fa più rabbia è che tutti dicevano che volevano bene a Diego, poi però l’hanno lasciato morire da solo».