Corriere dello Sport: “La giustizia sportiva non fa paura al Parma: “Il prossimo anno giocheremo in serie A!””

“A freddo le richieste della Procura, sovrapposte anche all’esito di altri processi per illecito o slealtà sportiva, hanno lasciato nella maggior parte dei tifosi del Parma la sensazione che la serie A non sia a rischio. Quasi tutti riterrebbero eccessiva anche una minima penalizzazione nella massima serie, ma rispetto allo sprofondare in serie B c’è una bella differenza. Intanto sembra aver preso una bella sferzata anche il mercato gialloblù: Ieri è arrivato in ritiro Luca Rigoni, 33enne mediano interdittore svincolato dal Genoa, una presenza importante in mezzo al campo. E sempre ieri è arrivata la firma su un triennale di Cristian Galano, esterno d’attacco del Bari, svincolatosi dal club pugliese dopo la mancata iscrizione alla B. Galano lo scorso anno ha segnato 15 gol, la maggior parte nel girone d’andata, mentre si è andato un po’ spegnendo alla distanza. In rosa prende il posto di Roberto Insigne, tornato a Napoli dopo una stagione in prestito. Ieri intanto nel ritiro di Prato allo Stelvio di sono visti anche il diesse Daniele Faggiano e l’amministratore delegato Luca Carra. Quest’ultimo, reduce da Roma, ha spiegato che «la richiesta per noi è ritenuta troppo pesante, ma ci tenevamo ad essere presenti qui oggi, insieme al direttore sportivo, per dare un segnale alla squadra. Continuiamo ad essere ottimisti e fiduciosi ed anche ieri non è emerso niente di nuovo dal processo, per cui riteniamo l’impianto accusatorio esagerato. Vogliamo dare tranquillità allo staff e ai giocatori perché loro devono continuare a fare il loro lavoro serenamente per la prossima stagione. Ci aspettiamo la sentenza venerdì o più probabilmente lunedì. Se ci penalizzerà vedremo di ricorrere ancora e questo allungherà i tempi oltre la prima settimana di agosto. Intanto stiamo facendo un mercato per giocare la serie A l’anno prossimo. Il processo non ci ha danneggiato particolarmente ma è chiaro che dobbiamo valutare tante cose».
IL CHIEVO.  Aggressivi nella memoria difensiva, quanto basta a tornare da Roma con uno strato di convinzione maggiore. Il Chievo da parte sua continua a sentirsi vittima, ancora più dopo i calcoli della Procura Federale ritenuti sbagliati. E non si tratta di errori veniali, secondo il club veronese, ma di 29,2 milioni su 32 totali rispetto a quanto il Chievo avrebbe tratto per le plusvalenze: un’enormità che non poteva passare inosservata, anche se è stata rigettata l’improcedibilità. Domani o al più tardi lunedì si potrà conoscere la sentenza.
DANNO D’IMMAGINE. Sperando di non essere costretti al ricorso contro la sanzione di 15 punti che potrebbe profilarsi ora, con la conseguenza di una retrocessione in B: una batosta era nell’aria, in sede di richiesta, come spiegato anche martedì sera. Ma, a differenza del Parma, la società veneta – che si preparerebbe al suo 17° campionato in serie A, di cui undici consecutivi – al momento non ha vie di mezzo davanti alla giustizia sportiva: retrocessione a tavolino, oppure annullamento della richiesta. Ma può succedere di tutto, e al Chievo si augurano di andare nella direzione del proscioglimento. Per non parlare, ma qui si torna su un concetto pregresso, del danno di immagine che il presidente Luca Campedelli – per il quale c’è il rischio di tre anni di inibizione – sente perpetrato a proprio danno.
RICHIESTA DANNI. La società è difesa dall’avvocato Marco De Luca: adesso, più che ottimismo c’è fiducia sul fatto che la questione si ricomponga. «Chiederemo i danni alla Procura Federale», era stata la presa di posizione del Chievo a caldo, appena dopo l’udienza di Roma. Anche perché quelli della Procura si sarebbero rifiutati, per due volte, di ascoltare Campedelli”.

Questo quanto scrive l’edizione odierna de il “Corriere dello Sport” in merito ai processi nei confronti di Parma e Chievo Verona, con il club emiliano che è sicuro di giocare in serie A nel prossimo campionato.