Corriere dello Sport: “Il Ministro dello Sport in audizione all’Antimafia: «Il tifo non va criminalizzato»”

“«Non dobbiamo criminalizzare a prescindere i tifosi. Il tifo è l’essenza del calcio, i nemici del calcio sono i delinquenti, non i tifosi». Le parole del Ministro Luca Lotti confermano l’indirizzo sociale che ha inteso dare dall’inizio al suo mandato. E sintetizzano il contributo offerto nell’audizione, ieri mattina in Commissione Antimafi a, relativa al fi lone d’inchiesta sulle infi ltrazioni della criminalità organizzata di tipo mafi oso nel calcio. Lotti è il ministro che con il collega dell’Interno Minniti ha lavorato per l’abbattimento delle barriere all’Olimpico di Roma, come segno di una ritrovata normalizzazione. Ha lavorato con la stessa determinazione, e sempre con Minniti, alla stesura di un protocollo con Figc e Leghe che superasse la tessera del tifoso. Ieri ha confermato ancora una volta l’intenzione di voler provare a dare, di fronte ad ogni fenomeno, una lettura ispirata all’equilibrio. Senza generalizzazioni, ma con rigore se serve. «Lo stadio è l’epicentro della pratica sportiva, la sicurezza e la legalità non sono indipendenti dalla sicurezza e dalla legalità dei luoghi in cui lo sport si manifesta: l’obiettivo strategico diventa quindi quello di avere stadi più moderni e aperti, e dunque stadi più sicuri. Uno stadio moderno garantisce più sicurezza e quindi il divertimento, lo ha detto qui anche il presidente della Figc, Carlo Tavecchio». IMPIANTI E TIFOSERIE. Lotti, continuando il ragionamento su questo fi lone, ha ricordato come nella cosiddetta manovrina siano state inserite alcune norme per favorire investimenti privati negli impianti sportivi. «Se vogliamo che lo stadio non sia solo appannaggio di gruppi criminali dobbiamo avere il coraggio di aprirli alla società, agli sportivi, ai tifosi. Reprimere la violenza e favorire la partecipazione». Il ministro ha parlato dell’obiettivo del Governo di investire in impianti più avanzati per allargare il bacino dei tifosi: «e questo contribuisce ad abbattere il muro invalicabile tra mondo del tifo attivo e società civile». Sul superamento della tessera del tifoso Lotti ha voluto precisare che «non rappresenta un cedimento, semmai può servire alle società sportive per defi nire uno storico dei tifosi a rischio». Ci sarà anche un ritorno tra gli spalti dei tamburi e dei megafoni: «è un’evoluzione, il buon tifo anche rumoroso è un ingrediente del gioco del calcio». SCOMMESSE, BAGARINI E 91. In Antimafia Lotti ha parlato anche di match fixing. «E’ sempre più un fenomeno globale e non localistico, ci sono attori transnazionali che alimentano un fl usso di denaro. Un fenomeno favorito dalle scommesse online». Ad un domanda sul bagarinaggio Lotti ha risposto. «Se ci dovesse essere la proposta di introdurre un qualche tipo di reato non abbiamo nessuna contrarietà anche se sull’introduzione di nuovi reati penso sempre si debba fare qualche rifl essione in più di tipo politico. Non sono a priori contrario, anche se personalmente non condivido il Daspo come pena accessoria, ma bisogna interagire con gli altri ministeri». Augurandosi che il Comitato mafia e sport possa essere confermato già nella prossima legislatura, e ribadendo la volontà di inserire nella prossima legge Finanziaria un pacchetto riguardo lo sport, Lotti ha chiarito che la revisione della legge quadro 91/81 sul professionismo è un obiettivo di legislatura «che questo ministero non può porsi in un solo anno di mandato», mentre il ddl suoi procuratori sportivi «è una materia complessa ma il governo vuole intervenire». Si è parlato anche di governance della Lega di A. «Non compete al ministero ma è un input che ho continuamente dato alla Lega negli ultimi 4 mesi: sembra che dall’ultima assemblea un passo avanti si sia fatto»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.