Corriere dello Sport: “«I francesi erano dopati», accuse dalla Germania. Affiora il sospetto dopo il ko in semifinale a Euro 2016”

Affiora il velenoso sospetto del doping nella vittoriosa semifinale della Francia che ha sancito l’eliminazione della Germania campione del mondo dal torneo continentale. Gli indizi non mancano, a giudizio dei segugi del settimanale Sport Bild. La pistola fumante sarebbe un tubetto di Guronsan, un farmaco antiastenico composto di acido ascorbico, caffeina e glucuronamide, che si può comprare in farmacia per 9 euro anche senza prescrizione medica. Ma, prima ancora del rinvenimento del tubetto nello spogliatoio dei galletti di Dechamps, i tedeschi erano stati impressionati dalla grinta smisurata, spesso “totale”, che ha caratterizzato le prestazioni dei francesi per l’intera durata della competizione. Esempio lampante: il violento attacco di Payet al ginocchio di Cristiano. «L’intervento di Payet, una scena con carattere simbolico», punta il dito il settimanale berlinese. «Il forte sospetto: i francesi hanno ingerito sostanze stimolanti». E qui ecco la rivelazione dei cronisti tedeschi nelle vesti di investigatori: «Sport Bild, dopo il 2-0 della Francia con la Germania, ha perlustrato gli spogliatoi delle due squadre : in quello della Francia si notava un cartone contenente anche un tubetto di Guronsan». Nell’elenco dei prodotti vietati dall’agenzia mondiale antidoping Wada, il Guronsan non c’è, ma il professore Sörgel, docente di biomedicina e farmacologia all’università di Heroldsberg, lo condanna come un prodotto proibito per gli sportivi perché la sua somministrazione durante una gara ha l’effetto di potenziare le prestazioni. «Secondo il codice della Wada, ogni tentativo di procurarsi un vantaggio nei confronti di un avversario con sistemi diversi dalla prestazione del proprio corpo, costituisce doping – sentenzia il professore tedesco – Perciò, secondo me, Guronsan è doping. L’aumento della prestazione sportiva attraverso la caffeina è stato dimostrato». Interpellata dal giornale, la Federazione francese non ha voluto fare commenti. Ma il professore di Heroldsberg non se la prende solo con Payet e soci. Nel suo mirino ha inquadrato anche il bomber inglese Vardy. «Durante l’Europeo ho notato che Vardy in una mano teneva una lattina di Red Bull e nell’altra una sigaretta. Questa combinazione, a mio modo di vedere, è paragonabile al Captagon, usato come doping dai calciatori dagli anni Sessanta fino agli Ottanta»“. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.