Corriere dello Sport: “Cosmi non si batte. Palermo sale piano”

“Lo stacco di Puscas salva il Palermo: il posticipo è una rincorsa al pareggio che, contro il Venezia, arriva a sei minuti dalla fine. I rimpianti ci sono, per non aver accorciato sul Brescia dopo un secondo tempo generoso. Un rigore sbagliato – da Nestorovski – e una traversa stanno fermando Stellone, sotto per un guizzo di Bocalon. Le occasioni arrivate in corso d’opera rendono stretto l’1-1 dei siciliani, vicinissimi al gol anche nel finale sempre con Puscas. La trasferta di Venezia, un anno fa, con annessa la sconfitta pesante del Palermo, costava la panchina a Tedino. Mentre, ora, a proposito di allenatori, tiene a battesimo l’avventura in laguna di Serse Cosmi che in Sicilia è pure transitato. Da parte di Stellone c’è un solo cambio rispetto alla squadra che ha battuto il Lecce: a destra torna Rispoli, suo malgrado sulla scena dell’1-0. Il ritmo non manca, ma è una partita a scacchi. Chi indovina il cambio di marcia, crea superiorità e scompagina il copione. Al terzo tentativo, dopo quelli di Bentivoglio e Bocalon, il primo sussulto con Segre. Faticando così a trovare spazi, non ci si può permettere errori come quello di Pinato alla mezzora: il primo angolo della partita, Citro imbocca l’attaccante che sfugge alla marcatura ma spara alto.

VANTAGGIO. La doccia fredda arriva a sei minuti dall’intervallo: preciso taglio di Citro per Bruscagin nel cuore dell’area, Rispoli va a vuoto e Bellusci viene anticipato da Bocalon sotto porta. Deve passare almeno un quarto d’ora di ripresa anche la squadra di Stellone si svegli: Puscas conclude fuori di poco, poi Jajalo e soprattutto Rispoli vanno vicini al gol con tiri dalla distanza. Nestorovski si prende un rigore – trattenuta di Bruscagin in area piccola – e non lo calcia abbastanza angolato, il Palermo ha da mordersi le mani. Come quando il tiro di Jajalo è deviato da Vicario sulla traversa, prima che ci provi anche Rispoli. Alla fine il pari arriva, con l’angolo di Falletti che finisce sulla testa di Puscas. Non c’è tempo da perdere – lo ha sottolineato chiaramente anche Cosmi – per questo Venezia che in stagione ha già cambiato due allenatori. Dopo Vecchi e Zenga, è la volta di uno che l’anno scorso salvava l’Ascoli per il rotto della cuffia e che ora prende in mano la situazione partendo da solidi concetti. Come il 3-5-2, che tuttavia in laguna conoscono bene, e scelte improntate sulla fedeltà tipo quella di Citro che entra nell’azione del gol. Per tamponare l’emorragia di sconfitte e un pericoloso scivolamento verso il basso, anche solo un punticino contro una grande farebbe morale. Laddove la forbice è molto più larga rispetto all’equilibrio della semifinale play-off dell’anno scorso. Così, però, il Venezia è già sulla buona strada”.