Corriere dello Sport: “Calaiò: illecito, Parma a giudizio. Emergono altri messaggi? Le ultime”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha analizzato la situazione relativa alla vicenda Parma. Ecco quanto si legge:

“La comunicazione di chiusura delle indagini sui messaggini inviati prima di Spezia-Parma è stata notificata, ieri, dalla Procura Federale al calciatore Emanuele Calaiò e al Parma calcio. La prima sorpresa, rispetto a una serie di inesattezze filtrate e pubblicate da alcuni media, riguarda il proscioglimento in istruttoria dell’attaccante crociato Fabio Ceravolo nei cui confronti il procuratore Giuseppe Pecoraro non ha rilevato alcun elemento degno di essere considerato ai fini di una possibile “incolpazione”.

CASO CALAIÒ. Rimane, invece, coinvolto l’altro protagonista di questa vicenda: Emanuele Calaiò. L’attaccante viene chiamato in causa per la presunta violazione dell’articolo 7 (illecito sportivo). Avrebbe inviato in prossimità del match tra liguri e crociati, in programma per l’ultima giornata della stagione regolare, lo scorso 18 maggio, quattro messaggini WhatsApp ritenuti “atti diretti ad alterare” il regolare svolgimento della gara, risultata poi decisiva per la promozione degli emiliani in A, complice la mancata vittoria del Frosinone, fermato in casa dal Foggia a un minuto dalla conclusione della partita.

LA POSIZIONE DI CALAIO’. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’ex attaccante del Napoli avrebbe tentato di ottenere un minore impegno da parte dei calciatori dello Spezia destinatari dei messaggi, Filippo De Col e Claudio Terzi, quest’ultimo audito la scorsa settimana dagli uomini di Pecoraro. Il contenuto dei testi inviati è stato passato al vaglio dalla Procura anche se non sembrerebbero particolarmente significativi e potrebbero essere motivati da giustificazioni alternative. Cosa dice l’Arciere in questi testi? «Non rompete il cazzein». Poi aggiunge: «Dillo anche a Claudien». E infine: «Avete un rapporto con me». In realtà, dalle indiscrezioni filtrate, ci sarebbe anche un quarto messaggio in cui Calaiò chiarisce che lui stava scherzando ed è facile immaginare che sarà l’argomento basilare utilizzato dalla difesa del calciatore affidata all’espertissimo Paolo Rodella, tra i legali segnalatisi sin dai tempi di Calciopoli.

LA POSIZIONE DEL PARMA. Il Parma si è affidato al giurista sportivo Eduardo Chiacchio. Da cosa il luminare napoletano dovrà difendere i crociati? Innanzi tutto, il club è coinvolto limitatamente alla responsabilità oggettiva, non essendovi alcun dirigente implicato nella vicenda tanto che la Procura non ha convocato nessun altro tesserato oltre ai due calciatori auditi. Il primo rebus da sciogliere: quale sarà la sanzione a carico del Parma formulata in dibattimento dalla Procura? Qualora si dovesse arrivare a una condanna, la società rischierebbe una penalizzazione di 2 punti, secondo la corrente giurisprudenza per i casi di tentato illecito per responsabilità oggettiva. Ma l’afflittività dell’eventuale penalizzazione potrà ricadere sul torneo appena chiuso che ha visto la promozione della squadra di D’Aversa? E’ quello che si augura, ovviamente, il Palermo, sorpassato dagli emiliani al 2º posto all’ultima giornata grazie al blitz spezzino. Ma in tal caso il Parma avrebbe diritto di partecipare ai play off che si sono conclusi sabato, tra altre innumerevoli polemiche, e che hanno visto promosso il Frosinone. Un altro rebus, visto che si arriverà a un giudizio non prima di metà luglio!

PARAGONI. Difficile non notare sin d’ora lo stridore di questa vicenda con l’epilogo di casi maggiormente complessi, derivanti da indagini della Procura della Repubblica e della Dda, con elementi probatori ben più rilevanti e intercettazioni ambientali e telefoniche decisamente compromettenti. Ricostruzioni che non hanno impedito in sede sportiva di arrivare al proscioglimento dei deferiti, importanti calciatori nazionali o club e dirigenti di B. Chi lo spiegherebbe ora al Parma?”.