Corriere dello Sport: “Balata: «Sì, è una grande B. Ma ora cambiamo la Coppa»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle parole di Balata in merito al campionato di B e alla Coppa Italia.

L’exploit in Coppa Italia fa esultare il presidente della Lega cadetta. «Ben 9 squadre di B passano il turno, ben 5 ne eliminano altrettante di A. Ora facciamo inversione campi ai prossimi turni?», il tweet #incredibileserieB di Mauro Balata lunedì notte ha chiuso la fase dei trentaduesimi della manifestazione tricolore che ha visto quest’anno raddoppiare le squadre cadette qualificate ai sedicesimi (9 contro le 5 della passata stagione), con Bari, Parma, Modena, Spal e Cittadella che hanno eliminato formazioni di A, 4 che hanno vinto gli scontri diretti (Ascoli, Brescia, Cagliari e Genoa) e altre 4 (Frosinone, Cosenza, Ternana e Reggina) ko di misura. Senza dimenticare che due posti per gli ottavi sono già prenotati: Bari-Parma e Spal-Genoa sono nel programma nei sedicesimi. «Ciò significa che il livello tecnico del nostro campionato è salito in maniera esponenziale – ha aggiunto ieri Balata in un’intervista all’agenzia Italpress – Mi piacerebbe che si potessero invertire i campi in Coppa Italia, giocando nel terreno della società sulla carta meno forte. Questo determinerebbe anche una crescita di interesse ed entusiasmo per la competizione. È una cosa che chiedo da tre stagioni alla Lega di A. Sarebbe un segnale di grande sportività e un bel messaggio nei confronti dei tifosi. In Inghilterra, ad esempio, c’è grande attaccamento nei confronti della FA Cup. La Coppa Italia è una competizione di grande tradizione e storia, altrimenti rischia di diventare una competizione di élite».

GRANDI PIAZZE. Intanto la B parte con grandi piazze e tanta ambizione di tanti club. «Non mi piace la definizione “A2” – taglia corto Balata – Io credo che la Serie BKT rappresenti ormai la migliore competizione sul piano nazionale perché esprime un calcio di alto livello, avvincente, identitario, un calcio dove ci sono tantissimi italiani e tanti talenti che poi diventano giocatori di alto livello nazionale. Ultimo in ordine di tempi Lorenzo Lucca che è andato addirittura nell’Ajax». PROPRIETA’. Uno sguardo anche alle proprietà estere: «Sono tutti investimenti che arricchiscono il calcio italiano. Questo è il dato principale. Sono proprietà che vengono in un campionato dove ci sono una mission e una filosofia ben precisa che è quella di esprimere il meglio del calcio nazionale, dei territori, delle grandi e meravigliose città che ha il nostro Paese. È un torneo che tutela l’identità. Quando arrivano gli investitori e gli investimenti si vedono sul campo, c’è solo da essere contenti, dopodiché è un fenomeno che va governato».

APPEAL. Il ritorno in maniera massiccia del pubblico negli stadi, con oltre 16mila abbonati in casa Genoa e oltre 10mila a Palermo, è il segnale dell’ottimo stato di salute della B. «È un fattore decisivo perché senza i tifosi non c’è calcio. Riaverli all’interno degli stadi, con sana passione, con i bambini, con le famiglie, può solo far bene e riempirci di gioia – spiega Balata -. Inoltre è anche importante sotto il profilo di una stabilità economica che deve essere ripristinata, perché le conseguenze della crisi del periodo covid non sono terminate e ne abbiamo altre determinate dalla guerra».