Coronavirus Italia: Bologna in zona rossa dal 4 al 21 marzo

Il pressing del sindaco Virginio Merola ha sortito gli effetti sperati: troppi i contagi, troppi i rischi. Bologna e tutto il territorio metropolitano in zona rossa dal 4 marzo fino al 21: chiusi anche nidi e scuole materne, oltre a parchi e negozi (inclusi parrucchieri ed estetisti). È questo l’orientamento assunto dai sindaci del Bolognese dopo gli incontri di oggi e il confronto con la Regione Emilia-Romagna. L’ufficialità del provvedimento arriverà in giornata. La nuova zona rossa potrebbe estendersi anche alla provincia di Modena.

Dati pessimi
D’altra parte i dati sono pessimi da giorni. Gli ospedali sono in sofferenza, con un aumento di ricoveri e le scuole non sono più considerate sicure. Oltre 6.000, infatti, i contagi in un solo mese e un’incidenza superiore ai 350 casi ogni 100.000 bambini dai sei ai 18 anni, mentre tra i piccoli fino ai cinque anni l’incidenza e’ vicina ai 250 casi. Sono questi i numeri che hanno spinto la Regione Emilia-Romagna a chiudere le scuole nell’area metropolitana di Bologna e in Romagna, restrizioni che potrebbero anche essere estese in virtu’ del continuo aumentare dei casi. Il quadro e’ stato dipinto a grandi linee oggi in commissione dall’assessore regionale alla Sanita’, Raffaele Donini. Nel dettaglio, nel solo mese di febbraio dai nidi alle superiori sono stati in totale 6.080 tra bambini, ragazzi, insegnanti e personale gli emiliano-romagnoli ad aver contratto il covid. Un aumento quasi del 70% rispetto alle quattro settimane di gennaio, quando i casi erano stati 3.614, e che in 28 giorni equivale a quasi un terzo dei casi dalla riapertura delle scuole a settembre.

Il sindaco: «Uscite solo se necessario»
A tardo pomeriggio arriva anche la dichiarazione di Merola, il primo a spingere per il «rosso». «Oggi pomeriggio si è riunita la Conferenza dei sindaci della Città metropolitana. La decisione unanime dei sindaci, condivisa con la Regione, è stata quella di adottare domani un provvedimento per rendere l’area metropolitana zona rossa con decorrenza da giovedì 4 marzo a domenica 21 marzo – spiega -. A livello nazionale la soglia critica è considerata a partire da 250 casi ogni 100 mila abitanti, soglia abbondantemente superata in tutti i nostri Comuni. I dati sull’ultima settimana di febbraio nel territorio dell’Ausl di Bologna (elaborati quindi successivamente alla decisione della zona arancione scura) è di 400 casi di media ogni 100mila abitanti, con 13 Comuni sopra i 500 casi e la media del Distretto Appennino di 584. La preoccupazione dei sindaci è molto alta ed è condivisa anche dai Primi Cittadini delle zone meno colpite del territorio, e per questo occorre intervenire con urgenza». E ancora: «Nel provvedimento della Regione saranno compresi anche i nidi e le scuole d’infanzia, oltre alle attività commerciali non essenziali – prosegue Merola -. Il tema dei comportamenti individuali è più che mai fondamentale. L’appello che facciamo è che le persone escano di casa solo per recarsi al lavoro, per necessità e per motivi di salute, e che siano rispettate le norme sanitarie individuali. A nome dei Sindaci di tutta la Città metropolitana di Bologna chiedo al Governo di accelerare il piano di vaccinazione in tutti i modi possibili e di prevedere adeguate integrazioni economiche per le attività coinvolte dal provvedimento di zona rossa che adotterà la nostra Regione, così come i congedi parentali anche retroattivi per i genitori».