Bocca amara e tanti rimpianti. Il Palermo verso una stagione anonima, anche se…

Un film visto e rivisto, soprattutto negli ultimi anni. L’addio di un grande campione, le partenze di diverse pedine fondamentali, il mancato o inadeguato rimpiazzo. Già si sapeva sin dall’inizio: non sarebbe stata una grande stagione. Ed in effetti fino ad ora non lo è stata. Tutto è cominciato da quel “maledetto” calciomercato che ogni estate è sogno e al contempo incubo di tutti i tifosi. Il Palermo inizia il campionato con un Dybala, un Belotti, un Barreto e un Munoz in meno e un Gilardino e qualche giovane qua e là in più. Nulla di nuovo a dire il vero, ma con questi presupposti non si poteva non prevedere sofferenza e fegato marcio.
 
Eppure, le vittorie nelle prime due partite di campionato, contro Genoa e Udinese, avevano illuso. Che il Palermo potesse essere l’outsider di turno della serie A? No, non è stato così. Già il pari casalingo con il Carpi aveva evidenziato che non sarebbe stato tutto rose e fiori, anzi. I rosanero sono ritornati nella dimensione che probabilmente gli spettava, con questa rosa a disposizione: la zona bassa della classifica, quella calda, dove si lotta con le unghie e coi denti per non retrocedere. Diciotto punti in diciassette partite, in effetti, è proprio un ruolino di marcia da “salvezza sudata” o scansata per un pelo (forse).
 
Il ritorno alla carenza di risultati, un po’ come avvenuto nelle stagioni 2011/12 e 2012/13, ha fatto tornare anche quella confusione societaria che tanto mancava ai tifosi palermitani. A farne le spese per primo è stato Giuseppe Iachini, che tra i tanti record conquistati in Sicilia adesso potrà aggiungere anche quello di essere stato esonerato dopo una vittoria. Al suo posto Ballardini, già dato per spacciato un minuto dopo l’annuncio del suo arrivo. Le prestazioni del Palermo con l’allenatore ravennate, così come anche i risultati accumulati in questa nuova esperienza rosanero, non gli hanno dato aiuto e non si discostano tanto da ciò che si era visto con il suo predecessore. Il risultato? Anche Ballardini è perennemente a rischio.
 
Pochi punti, poche emozioni e tanta, tanta preoccupazione. Per adesso tanto amaro in bocca ed altrettanti rimpianti. Questo Palermo si avvia verso una stagione anonima. Ma il mercato di gennaio è alle porte, c’è il tempo di rimediare. I giusti innesti, di esperienza e qualità e nelle corrette posizioni, associati alla serenità da riportare a tutto l’ambiente, dallo spogliatoio agli spalti, possono scacciare via i brutti pensieri e far vivere il secondo scorcio di campionato con un po’ più di tranquillità.