Colpo City: 260 milioni per Haaland

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul colpo Haaland per il Manchester City.

Ad esso è fatta. Erling Braut Haaland passerà alla corte di Pep Guardiola al Manchester City il prossimo anno. Il club in cui ha militato suo padre, Alf Inge Haaland, ex nazionale norvegese. Non solo: secondo quanto riportano fonti vicine al City la famosa clausola liberatoria è ancora più bassa di quanto non si pensasse: 60 milioni di euro, quando tutti la consideravano sui 70 milioni. Lo stesso City lo ha comunicato sui social, sottolineando che si tratta di un’intesa con il Borussia Dortmund, soggetta all’accordo con il giocatore. Ma tutti danno per scontato che le parti siano già d’accordo. Si parla di un contratto quinquennale, in linea con i giocatori più pagati al City, cioè 375 mila sterline la settimana (lorde, come usa da queste parti) che diventano 13,7 milioni di euro netti all’anno (per usare termini e cifre comuni a noi), 24,3 tasse incluse. Un affare quindi anche tenuto conto che l’ingaggio, pur importantissimo, non è faraonico tipo Neymar o Messi. Anche se va calcolata anche la commissione da pagare agli intermediatori, ovvero l’agenzia di Mino Raiola, e al padre di Haaland. Qui si parla di cifre da capogiro, difficilmente, al momento verificabili. Quelle che girano: 40 milioni agli agenti dal City, più 10 dal Dortmund; 30 milioni al padre del giocatore. Mettendo il tutto insieme, sarebbe un’operazione da 260 milioni.

Evidente a tutti però è il fatto che con una clausola molto al di sotto del valore di mercato del giocatore (per Transfermarkt il valore è 160 milioni), le commissioni diventano altissime. Soprattutto quando il giocatore accetta un ingaggio che non è per nulla stratosferico. Forse non esattamente la differenza tra clausola ed effettivo valore di mercato, ma quasi. E infatti c’è già chi parla di commissioni e bonus vari che rasenterebbero anche i 100 milioni di euro. «Tutti conoscono la situazione ma io non devo parlare perché non mi piace parlare del futuro – ha dichiarato Guardiola in conferenza stampa – Borussia Dortmund e Manchester City non vogliono che parli fino a quando non vi è l’ufficialità. Peccato, perché mi piacerebbe tanto parlare, ma sembra che vi siano questioni legali. Ne parleremo più tardi».

Guardiola trova così il centravanti-goleador che gli mancava dai tempi d’oro di Sergio Aguero (praticamente il 2018-19, visto che dopo è stato martoriato dagli infortuni). In Haaland trova un attaccante diverso per caratteristiche (a cominciare dai 191 centimetri) ma pure un ragazzone completo, dotato di velocità, tecnica e spirito di sacrificio. E, soprattutto, uno formato con i valori del Guardiolismo attuale: pressing, corsa, senso del collettivo. Del resto, dopo i primi passi nel Molde, papà Alfie lo ha portato volutamente al Salisburgo (parte dell’impero Red Bull) per crescere ed imparare. Discorso analogo quando è passato al Borussia. A Dortmund, 85 reti in 88 partite, nonostante gli alti e bassi della squadra. Al City i rifornimenti non dovrebbero mancare: dietro di lui i vari Bernardo Silva, De Bruyne e Mahrez. E, soprattutto, la mano del Pep. Perché a soli 21 anni Haaland vuole ancora crescere e non si sente affatto arrivato.