Bubacarr Marong: «Ecco chi mi ha scoperto a Palermo. Il barcone che mi portò a Trapani…»

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Bubacarr Marong, difensore centrale del Palermo. Che ricordi ha del viaggio? «Cerco di non averne. Non è stato bello. Però il nostro barcone è rimasto a galla. Siamo arrivati a Trapani e ci hanno portato vicino Carini all’ex Hotel Azzolini (dove c’era un centro di prima accoglienza per minori, ndr) da qui mi hanno portato a Piana degli Albanesi e poi a Palermo al Centro Astalli. Sono arrivato nel 2016 e avevo paura». E il calcio le ha dato coraggio. «A Carini con gli altri ragazzi del centro giocavamo a calcio. Mi ha visto Totò Tedesco e gli ho chiesto di trovarmi una squadra. Lui mi ha aiutato, mi ha portato da suo fratello Giacomo, ma ho fatto solo due giorni di allenamenti perché non potevo giocare. Ho parlato di nuovo con Totò e mi ha portato al Ribolla, ho fatto un anno di allenamenti con loro, ma c’era il solito problema di documenti e non mi potevano tesserare. Ero rifugiato e minorenne. Ora è tutto risolto, ho il permesso di soggiorno. Nel frattempo ho incontrato Paolo Calafiore, l’allenatore della Parmonval che mi ha fatto fare il mio primo campionato in Italia. Se continuo a vivere il mio sogno è grazie a loro».