Brandaleone: “Per la serie A bisogna crescere. Se fossimo nella testa di Stellone…”

“La classifica smorza la tensione per un passaggio di consegne con ancora tanti punti da chiarire. Nonostante il pari col Benevento il Palermo ha mantenuto il primo posto in solitaria in una giornata che ha detto tante cose. Procediamo per cerchi partendo dai più lontani. I protagonisti del turno sono stati due che hanno fatto la storia del Palermo: Corini e Liverani. Allenatori di Brescia e Lecce. Due modi diversi di intendere il ruolo di play, due modi diversi di allenare, indubbiamente due dei calciatori più forti che abbiano vestito la maglia rosanero. Oggi Brescia e Lecce lottano col il Palermo grazie al valore dei loro tecnici. S’è afflosciato il Pescara ma come s’è visto a Palermo gli adriatici si guardano un po’ troppo allo specchio, si pettinano, si mettono un po’ di gel e infine pensano a giocare. Stringiamo il cerchio. Il Cittadella continua a fare benissimo, ma negli ultimi due anni ha fatto meglio nel girone d’andata. Tuttavia come si fa a non applaudire una squadra che resta lì spendendo 4-5 milioni per l’intera stagione? E al «Barbera» il Benevento ha finalmente dimostrato di essere una candidata alla promozione. Ha giocato bene rischiando solo nel finale. Il Benevento è la migliore squadra affrontata fin qui dal Palermo. Palermo che ha superato indenne il trittico. Bilancio positivo ma non tutto è andato è andato al meglio. Avrebbe potuto prendere il largo e non l’ha fatto. I rosa soffrono il pressing e devono migliorare nella fase offensiva. Trajkovski con Stellone non ha segnato, Nestorovski e Puscas venerdì non si sono scambiati una palla, Falletti è entrato forse troppo tardi. Morale: una sola vera occasione da gol. In quanto al modulo si potrebbe dire che nel finale con Falletti in campo il Palermo è passato al 4-2-4, ma giocava contro una squadra che da tempo utilizzava lo stesso modulo perdendo però il controllo del centrocampo e rischiava di perdere la partita quando Trajkovski ha sbagliato dall’altezza del dischetto. Se fossimo nella testa di Stellone ci penseremmo mille volte prima di dire che il Palermo è andato meglio con quattro attaccanti”. Questa l’analisi di Carlo Brandaleone sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.