Brandaleone: “Palermo, altre volte la fortuna ti aveva aiutato”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sconfitta di ieri del Palermo contro la Ternana attraverso un articolo di Carlo Brandaleone.

Capitombolo del Palermo. Inatteso e con pesanti conseguenze in classifica. I rosa scivolano al quinto posto, in sei giorni dal «paradiso» Como all’«inferno» Ternana. Due squadre separate da una ventina di punti, lontane per spessore tecnico e ambizioni. Per dire che in Serie B ogni avversaria vale un’altra, le formazioni che devono salvarsi sono insidiose quanto quelle di alta classifica.

E basta un piccolo calo di tensione per fare le figuracce come quella rimediata ieri sera dai rosa contro la formazione di Breda, che annaspa in coda ma che nelle ultime gare aveva dato chiari segnali di tenuta. Soprattutto in fase difensiva. Cosa sia accaduto non è facile spiegarlo, ma non è un film di… prima visione.  Partite del genere il Palermo le aveva già giocate contro il Cittadella, il Catanzaro, il Lecco, il Cosenza, tutte formazioni inferiori sulla carta alla squadra di Corini che sono passate nel girone di andata al Barbera.

La Ternana di Breda, schierata con un solido 3-5-2 che tatticamente ha imbrigliato la manovra dei rosa non ha rubato nulla. S’è difesa con ordine, ha rischiato solo nei primi minuti sulla partenza ringhiosa del Palermo e poi ha assestato colpi micidiali, approfittando anche della cattiva giornata della difesa di casa. E principalmente di Ceccaroni, finora tra i migliori della stagione rosanero. Non è mai bello individuare colpe specifiche (avvenne a Como con Marconi) ma è apparso evidente che in tutti e tre i gol della Ternana Ceccaroni non è stato bravo.

Sul primo gol, al 10’, ha sbagliato il rinvio, Raimondo ha servito da destra al centro Pereiro che di destro (il suo piede debole) dal limite ha battuto Pigliacelli. Sul secondo gol, al 19’ della ripresa, Ceccaroni ha perso un  contrasto con Luperini, che dal fondo a destra ha crossato basso per Pyyhtia, che ha segnato sulla linea di porta. Sul terzo gol, al 30’ del secondo tempo, s’è fatto bruciare sullo scatto da Raimondo che ha battuto da destra Pigliacelli. Agli errori di Ceccaroni si sono aggiunti gli errori collettivi di una squadra che è sembrata stanca, scarica e sfilacciata. Altre volte il Palermo aveva rimediato con un po’ di fortuna e con le giocate individuali alla migliore organizzazione degli avversari, ma ieri è andato tutto male