Brandaleone: “Mercato in B mosso dalle retrocesse. Il paracadute una manna, ma non una garanzia di A”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” attraverso la penna di Carlo Brandaleone si sofferma sul calciomercato di serie B mosso principalmente dalle retrocesse dalla A.

Oggi si chiude il mercato anche in Serie B e la domanda di rito è sempre la stessa: di chi sarà il colpo grosso last minute? Che poi ci sarebbe da dire: cosa è un colpo grosso in B? Il mercato che si sta concludendo dice chiaramente che nella serie cadetta, benché nobilitata da club blasonati, di soldi ne girano pochi. E quei pochi che girano sono principalmente amministrati dai club che sono retrocessi dalla serie A. Che hanno incassato il cosiddetto “paracadute” e che dunque si pongono in condizioni di vantaggio rispetto alle altre squadre.

Un discorso vecchio e più volte affrontato. Il Genoa e il Cagliari sono stati “premiati” con 25 milioni per avere salutato la Serie A, al Venezia che era stato appena promosso appena 10 milioni. Si tratta di cifre astronomiche al confronto con i bilanci medi dei club di B. Si dirà: ma queste società si trovano in libro paga calciatori con contratti di Serie A, senza questo paracadute (che si pub estendere anche al secondo anno) fallirebbero. Vero solo in parte, perché chi retrocede i suoi calciatori bravi li cede ricavando altri soldi. Basta pensare a quanto ha preso il Cagliari con Simeone (10 milioni), quanto ha ricavato il Genoa per la cessione di Cambiaso (8,5 milioni) o il Venezia con la cessione di Henry al Verona (6,5 milioni). Dunque, chi ha mosso il mercato sono principalmente le squadre venute giù dalla serie A che dunque sulla carta sono favorite per la promozione.