Benevento-Palermo. Il doppio ex Bombardini «Sanniti favoriti, strega con più esperienza»

L’edizione odierna de “Il Mattino” riporta un’intervista al doppio ex di Benevento-Palermo, Davide Bombardini.

A Benevento giocò appena 22enne nell’annata 1996/97. Ma Davide Bombardini si è consacrato con la maglia del Palermo, prima che venisse acquistato dalla Roma. Con la casacca giallorossa, però, fece intravedere il suo talento, siglando 5 gol in 34 presenze e sfiorando una promozione in C1. Sannio e Sicilia, due tappe della sua carriera. Che partita sarà al “Vigorito”? «Giallorossi e rosanero hanno vissuto situazioni diverse. A Benevento ci si aspettava di più dalla squadra, a Palermo ci si aspettava di più dalla proprietà. Vedo i sanniti leggermente favoriti perché giocano in casa e conoscono bene il campionato. I siciliani sono invece neopromossi e quindi peccano un po’ in esperienza».

Si aspettava i giallorossi così in basso? «Onestamente no. La piazza ha ormai grande blasone in serie B. Credevo che il Benevento potesse fare di più perché è una squadra attrezzata per vincere. Mi aspetto tanto dai suoi calciatori di qualità, sono loro che hanno esperienza, carisma e personalità per trascinare anche i più giovani. Credo che per valore tecnico, possa e debba risalire la china».

Cosa ne pensa di Cannavaro e del suo impatto sull’ambiente? «Non lo conosco di persona ma abbiamo tanti amici in comune. È un uomo di calcio e ha già fatto le sue esperienze. Anche per lui, però, la cadetteria è una realtà nuova, visto è sempre stato abituato a grandi palcoscenici. Allenare a Benevento, per le ambizioni della piazza, non è semplice. Ha bisogno di tempo. Fabio ha grande personalità e sicuramente i calciatori lo ascoltano. Finora ha avuto tanti infortunati che gli hanno tolto alternative. Nel calcio di oggi, con le cinque sostituzioni, è importante avere ricambi giusti. Con la rosa al  completo potrà lavorare sui singoli e migliorare i risultati».

Lei ha giocato in tante piazze “calde”. Al Benevento sta mancando un po’ il supporto del pubblico? «Ricordo partite nel vecchio Santa Colomba con tanto pubblico, era un’atmosfera che mi piaceva moltissimo. Purtroppo si è perso un po’ di entusiasmo dopo la retrocessione dalla serie A, alle tifoserie del Sud succede spesso. Quando si gioca in grandi palcoscenici poi è più difficile riabituarsi a palcoscenici meno blasonati. Allo stesso tempo, però, basta poco per riaccendere la scintilla della passione. Il pubblico sannita può dare tantissimo».

Il campionato cadetto si sta rivelando più duro del previsto? «Fare pronostici in cadetteria è sempre un azzardo. Un po’ di anni fa si riusciva a capire chi sarebbe stato promosso e chi invece sarebbe retrocesso. Ora il campionato è molto più complicato e imprevedibile, basta un filotto di risultati positivi o negativi per ritrovarsi in alto o in basso. Frosinone e Reggina stanno facendo benissimo. Inzaghi tra l’altro sta svolgendo un grande lavoro. Le delusioni finora sono certamente Cagliari e Parma, anche il Genoa poteva fare molto di più».