Ascoli-Palermo, Nicoletti: «Il Picchio non ha una rosa inferiore a quella dei siciliani, e si gioca al Del Duca»

L’edizione odierna de “Il Corriere Adriatico” si sofferma sulla gara tra Ascoli e Palermo con le parole di Nicoletti.

Con il suo arrivo all’ombra delle Cento Torri nel novembre 2013, ha cercato di risanare i conti di una società allo sbando. Da
amministratore unico, ha portato i libri contabili in tribunale, agevolando l’inevitabile fallimento dell’Ascoli Calcio. Che, da lì in avanti, ha ripreso il proprio glorioso cammino nel panorama nazionale. Costantino Nicoletti è, ancora oggi, molto legato ai colori bianconeri: con lui abbiamo parlato della stagione del Picchio.

Nicoletti, che giudizio dà all’Ascoli fino a questa fase del campionato? «Devo essere sincero: mi aspettavo, e auspicavo, qualche punticino in più in classifica. Abbiamo faticato più del previsto in alcune occasioni, ma il campionato è ancora lunghissimo: da qui in avanti inizia praticamente un nuovo torneo. Quindi pensiamo a lavorare, perché sarà fondamentale farsi trovare pronti per questa seconda parte di stagione».

Domani arriva il Palermo, che gara si aspetta? «I rosanero sono avversario ostico e difficile da affrontare. Arrivano da sette risultati utili consecutivi, la piazza è calorosa e la nuova proprietà ha deciso di fare investimenti importanti per riportare il club su palcoscenici ancor più prestigiosi. L’Ascoli però può, e anzi deve, assolutamente dire la sua. Si gioca al Del Duca, davanti al pubblico amico, e il Picchio non ha una rosa inferiore a quella dei siciliani: è arrivato il momento di tornare a vincere».

Sguardo alla B: quali sorprese e quali delusioni finora? «Quello cadetto si sta confermando un campionato davvero bello e avvincente. E soprattutto molto equilibrato. Tra le delusioni, almeno personalmente, metto per il momento il Benevento, partito con altre ambizioni di classifica. Ma questo dimostra quanto sia livellato il torneo: la graduatoria è cortissima e a parte il Frosinone, che sta tenendo un passo leggermente più veloce degli altri, tutti possono ancora sognare o rischiare di sprofondare. Sarà una seconda parte di stagione tutta da vivere».