Aquilani: «Quest’anno ne vale tre, dopo il 4-3 al Palermo il Pisa è più maturo»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un’intervista al tecnico del Pisa Alberto Aquilani.

Ha cercato di mimetizzarsi nel gruppone, un po’ come il suo Pisa al centro della classifica. Ma adesso il lavoro di Alberto Aquilani si comincia a vedere, qualche sirena suona e i riflettori si accendono su di lui. Il più giovane tra gli allenatori della Serie B.

Cosa è rimasto dell’Aquilani giocatore nell’Aquilani allenatore? «Aver fatto il calciatore aiuta fino a un certo punto, le dinamiche cambiano, però aver giocato mi ha aiutato nella gestione».

Gli anni alla Fiorentina quanto sono serviti? «Sei mesi all’U18, poi sei con Iachini, quindi tre anni in Primavera. Se le cose non le sperimenti, non puoi avere le risposte che servono. Con i giovani puoi permetterti di sbagliare, qui no».

La morte di Joe Barone l’ha colpita molto… «Avevamo un rapporto umano molto importante. Percepivo una stima che a volte mi dava imbarazzo, mi voleva proprio bene e io volevo solo ripagarlo. L’avevo sentito due giorni prima, la sua morte mi ha sconvolto».

È dura allenare in B? «È dura ovunque, ma questo è un campionato particolare: grande equilibrio, gare decise da episodi con allenatori che lavorano proprio su questo. Qui il dettaglio fa la differenza».

Un collega che l’ha colpita? «Mi piace Vivarini. E poi i miei amici Nesta e Pirlo: a me piace chi è coerente con le sue idee a prescindere dai risultati»

Il Pisa le ha sempre dato fiducia. «Non mi sono mai sentito in discussione, ma capivo che avrei dovuto fare di più».

Ora i guai sono alle spalle? «Ne sono successe tante e sono ricadute sui risultati. Questo ha portato a vedere tutto nero. Però lunedì per prima volta c’era lo stadio aperto e bello pieno, abbiamo vinto una grande partita col Palermo: speriamo che questo entusiasmo ci accompagni fino in fondo».