Ansia per Dybala: Mondiali a rischio

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Paulo Dybala infortunatosi ieri durante Roma-Lecce.

Un grido acidulo, a metà tra la felicità e il dolore. Più sconforto però perché non valeva la pena perderlo, perdersi, per un calcio di rigore. In fondo la Roma forse avrebbe battuto lo stesso questo orgoglioso Lecce, ridotto in dieci per tre quarti della partita. Paulo Dybala ha sentito saltare il muscolo, uno dei flessori della coscia sinistra, proprio nel momento in cui decideva la partita. È probabile che sia stato l’ultimo regalo ai compagni prima del Mondiale, prima della sosta. In questo senso la spiegazione di José Mourinho, condita da una smorfia, rende l’idea più di ogni chiarimento clinico: «Ho parlato ai medici.

E anche a lui. Paulo sta male. Penso anzi molto male. Credo sia difficile che possa tornare prima della pausa». Una mazzata terribile, che una vittoria bruttina non può in alcun modo anestetizzare. Nelle prossime ore Dybala sarà sottoposto agli esami strumentali. Ma dalla dinamica dell’infortunio e dalla classica “pizzicata” che il giocatore ha avvertito, chiedendo immediatamente la sostituzione, non sembrano esserci dubbi: è una lesione muscolare, anche abbastanza profonda. Non basteranno due settimane per recuperarlo.

GESTIONE. Stavolta non ha fatto neanche in tempo ad accorgersene, concentrato com’era sul portiere Falcone e sulla Curva Sud che si preparava a esplodere. Crack. C’è stata la gioia ma non c’è più la Joya. Si poteva evitare, prevenire un epilogo così devastante per la Roma? Mourinho assicura di no: «Paulo non aveva alcun problema dopo la partita con il Betis. E neppure negli allenamenti successivi. Non rischio mai un calciatore che non è in condizione. Poteva giocare, come poteva giocare Pellegrini. È andata così, il periodo è difficile. Perdiamo un pezzo alla volta, se non di più. E l’assenza di Wijnaldum, che ci serviva troppo, per noi è drammatica. Lo dico adesso che abbiamo vinto. Ci manca un uomo di quel livello a centrocampo. Speriamo che torni a gennaio, come speriamo di riavere Dybala il prima possibile».

DETERMINANTE. Non era stato superbo come altre volte, Dybala. Ma aveva comunque messo il piedino in alcune azioni che avrebbero potuto fruttare il gol, anche prima di segnare in prima persona il rigore . La palla per Zaniolo, non sfruttata, è un capolavoro di intelligenza e precisione. Adesso la Roma dovrà rinunciare a lungo al suo contributo: a Siviglia, contro il Napoli, nel derby. A Mourinho viene l’ansia al solo pensiero. Dybala è rimasto in panchina fino al fischio finale con il ghiaccio attorcigliato alla coscia sinistra, per comprimere la zona della lesione e provare a tamponare il danno. Ma i suoi occhi spenti, la testa che si muoveva sconsolata, sono una sentenza che rende problematico il futuro prossimo. In una squadra che segna poco, pur producendo tanto, perdere il giocatore più forte può avere effetti pesantissimi sul campionato e sull’Europa League: Dybala è entrato finora in 9 gol su 17, con 7 reti e 2 assist. Nell’emergenza, dovrà farsi carico di questi numeri qualcun altro. Magari Zaniolo, ieri sostituito per un colpo alla testa, ma ancora vittima di una strana astinenza realizzativa. Vai a capire perché.