Ora più che mai il popolo palermitano si presenta spaccato in due per le vicissitudini in casa Palermo. Gran parte dei tifosi non gradisce più la presenza di Maurizio Zamparini in società, ma non tutti reagiscono alla stessa maniera. L’eterna lotta tra amore e odio, vede coinvolte due facce di una delle tifoserie più calde d’Italia.

La gara giocata e vinta domenica scorsa, contro la Virtus Francavilla, non può che essere un chiaro esempio di come la realtà rosanero si presenti in questo momento: circa 300 sostenitori durante tutta la gara non hanno fatto che contestare a pochi metri dal Renzo Barbera. Gli ultrà della curva Nord, sia superiore che inferiore, hanno protestato contro Zamparini, senza fare il loro ingresso allo stadio. Circa 5mila, invece, i tifosi rosanero che hanno acquistato un biglietto e hanno deciso di non lasciare sola la squadra di mister Tedino.

Bastava passare dal “Renzo Barbera” domenica mattina, per tastare l’umore di quei tifosi che hanno deciso di non voltare le spalle a Nestorovski e compagni. Tifosi di vecchia data, veterani e non solo, che sono andati oltre la ragione, seguendo la propria passione per i colori rosanero. Lunghe file, sotto la morsa di Lucifero, per accaparrarsi un tagliando per la partita. Ad ingannare l’attesa battute e qualche ricordo dei bei vecchi tempi, degli anni di gloria, fino a giungere all’amarezza dei giorni nostri, con le nefandezze dell’ultima gestione Zamparini.

Dall’altra parte della barricata c’è chi non perdona le ultime annate e non avrà pace finché il nome di Zamparini non verrà cancellato dall’organigramma societario. Quei tifosi, per maggior parte ultrà e gruppi organizzati, che seguono imperterriti il proprio ideale, senza cedere ai proclami di allenatore e giocatori, né tantomeno ai prezzi stracciati proposti dalla società per la prima uscita ufficiale della stagione.

Perché seguire il proprio orgoglio è più importante che sostenere la propria squadra del cuore, rinominata “Zamparinese” dagli stessi sostenitori che domenica sera hanno deciso di contestare aspramente il patron friulano, che dal canto suo risponde con la solita proverbiale tranquillità: «Contestatori? Sono pronto a fare, quando vogliono, un incontro con loro. Dicono “Zamparini vattene”, Zamparini se ne sta andando, infatti ci sono tre cordate tutte straniere, interessate al Palermo e i nostri avvocati stanno trattando».

Una fazione, quest’ultima che non vuol sentire ragioni, né dalla società, né dagli appassionati che hanno deciso di continuare a seguire la squadra. “Chi non contesta è cogl***e” scrivono gli ultrà sulle rispettive pagine Facebook. Alla faccia della democrazia e del rispetto delle scelte altrui, in quello che dovrebbe essere semplicemente uno sport.

La sensazione è che questa “lotta” tra cuore e orgoglio continuerà almeno fino a quando Maurizio Zamparini non cederà il club. La tifoseria rosanero è spaccata, ognuno con ideali differenti. Ma con in comune una sola cosa: il bene del Palermo. Quel Palermo che dal 26 agosto intraprenderà il duro cammino della serie B senza il suo pubblico, a pieno regime, a sostegno.