Africa, adesso no. Club Europei preoccupati

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Coppa D’Africa.

Torna preopotentemente l’incubo-COVID a seminare zizzania nel calcio, dalla Premier League alla Liga spagnola fino alla Coppa d’Africa. Omicron e Delta imperversano un po’ ovunque – ma più colpito di tutti, ancora una volta, è il Regno Unito, arrivato ieri a superare gli 88mila contagi – e il calcio corre ai ripari. Già rinviate cinque gare in programma questo fine settimana in Inghilterra: Southampton-Brentford, Watford-Crystal Palace, West Ham-Norwich, Everton-Leicester e Manchester United-Brighton.

La Premier League sta così vagliando la proposta di alcuni club di fermare tutto il calcio fino all’8 gennaio, data in cui si giocherà il terzo turno di FA Cup. Salterebbero così ben quattro turni di campionato (incluse le altre cinque partite ancora in programma questo fine settimana), che si aggiungerebbero alle 5 gare già rinviate (4 per COVID, una per maltempo) fino ad oggi. Un clamoroso grattacapo, visto il calendario intasato, ma, per alcuni, necessario. Secondo le autorità, uno dei problemi principali è la percentuale di vaccinati e i protocolli per i non vaccinati.

Le leggi britanniche sulla privacy impediscono di sapere quanti sono i vaccinati in Premier, ma un sondaggio dell’assocalciatori inglese (volontario) ad ottobre ha rivelato che uno su tre non lo sono e non intendono vaccinarsi. E visto che almeno tre club (Leeds, Liverpool e Chelsea) hanno rivelato di avere vaccinato l’intera rosa, il timore è che vi siano parecchi club dove la quota vaccinati è sotto al 50 per cento. Tra questi vi sarebbe, secondo il Times, anche il Manchester United. Altri club sono messi ancora peggio: sempre secondo il Times, ve ne sarebbero diversi dove i vaccinati non arrivano al 25 per cento. Dato che diventa problematico per via del protocollo: un vaccinato che entra in contatto con un caso positivo non deve andare in isolamento e può comunque giocare ed allenarsi (a patto che presenti un tampone negativo) mentre invece chi non è vaccinato deve restare fuori per almeno cinque giorni.

IN CAMERUN. C’è poi il discorso della Coppa d’Africa. L’ECA ha scritto alla FIFA facendo sapere che i club europei potrebbero non rilasciare i giocatori per il torneo in Camerun (i convocati devono partire il 27 dicembre). I club hanno espresso dubbi sui protocolli anti-COVID che verranno applicati al torneo e sul protocollo da seguire al rientro dal Camerun, in particolare la quarantena obbligatoria. Nel Regno Unito, al momento, il Camerun è in “lista rossa” e quindi è prevista per chi arriva o parte una quarantena di dieci giorni (in Italia, il CTS ne sta predisponendo una di cinque giorni). In base agli accordi con la FIFA sul calendario internazionale, tale quarantena sarebbe sufficiente per bloccare i giocatori senza violare le normative (e incorrere in una squalifica). L’argomento è particolarmente sentito in Premier League, dato che i convocati per la Coppa d’Africa – in programma dal 9 gennaio al 6 febbraio – dovrebbero essere una quarantina.