Palermo, è sempre più caos: via Albanese e Macaione. E Tuttolomondo non si arrende…

Sono ore caldissime in casa Palermo. La mancata presentazione della fideiussione entro le 23.59 dello scorso 24 giugno, necessaria ai fini dell’iscrizione dei rosanero al prossimo campionato di serie B, ha scatenato una serie di reazioni concatenate. Una delle prime, è stato il congelamento dei bonifici nel fondo a garanzia degli stipendi dei calciatori del club di viale del Fante. Mossa che potrebbe costare cara ad Arkus Network, ma che è stata consigliata alla proprietà dal pool di legali composto dai vari Di Ciommo, Pantaleone e Trinchera. Un’azione di autotutela comprensibile, ma che di fatto rende ancora più incompleta la documentazione necessaria al fine della richiesta di iscrizione al prossimo campionato cadetto.

Il motivo del congelamento dei bonifici, accolto duramente dai calciatori rosanero che hanno anche annunciato di adire per vie legali per tutelarsi, è ormai noto: Salvatore Tuttolomondo, come sostenuto da lui stesso in più occasioni, sarebbe stato truffato dal broker al quale si è affidato come intermediario per la polizza fideiussoria mai arrivata (pagandogli anche un compenso di 45 mila euro). Un errore da dilettante, verrebbe da pensare, soprattutto se a commetterlo è stato il più grande dei fratelli Tuttolomondo, che mai ha dato l’impressione di essere uno sprovveduto.

A sostegno del direttore finanziario di Arkus Network, sono arrivate anche le dichiarazioni dei rappresentanti legali di Lev Ins. La compagnia assicurativa con sede in Bulgaria, una volta accertata la truffa ha concesso al Palermo la fideiussione, seppur oltre i termini concessi dalla Lega di serie B. Termini rigidissimi, con Gravina che ha già annunciato che non sarà riservata alcuna deroga al club di viale del Fante. Ma la Sporting Network, proprietaria del Palermo, è sicura: dimostrerà agli organi competenti la causa di forza maggiore, producendo tutti i documenti del caso per far sì che la Lega di serie B accetti la domanda di iscrizione del club rosanero, magari addebitando una multa per non aver rispettato i tempi ed a tal proposito nella giornata di ieri ha fatto sapere di aver inviato delle Pec e delle note alla FIGC.

Nonostante l’ipotesi più probabile resta ad oggi la ripartenza dalla Serie D, la proprietà del Palermo è fiduciosa ed ha annunciato che farà di tutto pur di iscrivere la squadra al prossimo campionato cadetto e non perdere i soldi già versati, ovvero un totale di 7 milioni (4,6 cash ed il resto in compensazioni) per saldare immediatamente il debito erariale. Soldi che, in caso di fallimento, andrebbero perduti. Nel frattempo si è svolta oggi l’assemblea totalitaria dei soci del club di viale del Fante, inizialmente prevista per il 5 luglio. Assemblea che ha stabilito la decadenza del CdA, del quale non faranno più parte il presidente Alessandro Albanese ed il vice presidente Vincenzo Macaione. In attesa di conoscere chi saranno i componenti del nuovo consiglio, è nato un giallo intorno alla decadenza di Albanese, che sembra non essere stato messo neanche a conoscenza dell’assemblea odierna. Si preannuncia quindi settimana di fuoco nel corso della quale la nuova proprietà del Palermo potrebbe intraprendere un’azione legale nel confronti di Rino Foschi, che si è affidato all’avvocato Mattia Grassani.