Corriere dello Sport: “Serve il colpo. Tedino: «Al Palermo chiedo un nuovo salto di qualità»”
“Nove mesi senza vittorie esterne. Nel 2017, il Palermo non ha mai preso tre punti in trasferta. Dopo l’impresa di Marassi del 18 dicembre 2016 (4-3 al Genoa con Corini in panchina), solo umiliazioni in serie A (8 sconfitte su 10 partite) e, agli albori della B, lo 0-0 di Brescia, condizionato dalle molte assenze. Con in più, se volete, il brillante pareggio col Cagliari in Coppa, con eliminazione giunta solo ai rigori. A Foggia, i rosa vogliono spezzare il lungo digiuno, dando allo stesso tempo un segnale importante a se stessi e al campionato. Ma attenzione a ritenere che l’impegno sia facile, prendendo ad esempio gli 11 gol in 3 gare subiti fin qui dai pugliesi. Tedino ricorda come il Foggia venga da una promozione conquistata con un gran calcio e vanti, sul proprio terreno, una imbattibilità che dura pressapoco dallo stesso periodo (6 dicembre, sconfitta per 3-2 dal Fondi, successivamente 10 vittorie e il pareggio con l’Entella). Senza scordare che Stroppa, tecnico dei rossoneri, ha un passato da “ammazza Palermo” avendolo battuto per 1-0 sia quand’era alla guida del Pescara (serie A 2012/13) che la stagione dopo in B con lo Spezia. SPIEGAZIONE DELLA CONFERMA. Tedino risponde con calma agli appunti relativi a Posavec: «A me non piace perdere, non sono influenzato da nessuno, compresa la proprietà. Se mi accorgessi che qualcuno non porta benefici al Palermo, non lo farei giocare. Ma secondo noi Posavec non ha neppure mezza responsabilità nel pari con l’Empoli, ha fatto anzi due interventi importanti che non sono stati sottolineati. Il mio concetto è che non si perde mai per colpa di un portiere, gioca sempre una squadra. Se Josip è sereno? I compagni hanno la convinzione di avere un portiere forte, fermo restando che Pomini alle spalle l’ho voluto io, è una sicurezza così com’è bravo Maniero». Individualità a parte, Tedino chiede un Palermo sempre più consapevole: «Abbiamo fatto un primo passo giocando 20′ di alto livello con l’Empoli. Non potremo giocarne 100, ma dobbiamo consolidare il nostro atteggiamento. Mantenere l’inerzia della partita, capire che in 90′ ci sono tanti momenti diversi, compresi quelli in cui devi soffrire ed essere squadra». I TRE TENORI. Importante capire come la squadra terrà il ritorno ai tre attaccanti (Coronado dietro Nesto-Trajkovski) con Gnahorè in mezzo al campo al posto di Chochev. «Voglio schierare giocatori di talento e qualità, che però vanno incastrati in un disegno tattico. Tutti devono dare disponibilità, e del resto una squadra forte sa passare ogni ostacolo». Diffida del Foggia: «Squadra che costruisce il gioco da dietro, non butta mai via la palla, fa un calcio di possesso. In C era quasi impossibile da battere, ora viene da una brutta partenza ma ha spirito di rivalsa e questo rende la partita difficile per noi»”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.
