Si è conclusa ieri sera l’avventura del Palermo in Tim Cup, ma gli uomini di Bruno Tedino hanno abbandonato la competizione a testa alta. Anzi altissima. I rosanero sono stati eliminati ai calci di rigore dal Cagliari, al termine di una prestazione che ha convinto e che fa ben sperare in vista del difficile campionato di serie B che prenderà il via tra circa due settimane. Le differenze tecniche tra le due squadre sono apparse evidenti, almeno a tratti, ma i rosanero hanno retto per 120 minuti senza particolari demeriti.

I segnali di crescita ci sono. Mister Tedino ha messo in campo una squadra compatta, che ha fatto dell’impegno e della dedizione le armi con le quali affrontare una compagine di categoria superiore come quella di Rastelli. Qualche errore di troppo in fase offensiva nel primo tempo, con Nestorovski e Trajkovski apparsi fin troppo in ombra. Il capitano rosanero non è riuscito ancora una volta a dare il suo contributo in area di rigore, mentre il connazionale ha fatto un passo indietro rispetto all’uscita di domenica scorsa, complice un livello degli avversari nettamente superiore. Bene, invece, la fase difensiva e le ripartenze, grazie anche alla coppia Jajalo-Chochev che in mezzo al campo ha fatto un lavoro prezioso.

E sembra quasi paradossale che uno dei due errori decisivi ai calci di rigore sia arrivato proprio da uno dei migliori in campo, quel Mato Jajalo che in silenzio si sta prendendo il centrocampo rosanero. Non ha sbagliato, invece, Nino La Gumina. Dal dischetto e non solo. Il giovane palermitano ha nuovamente rubato la scena al più esperto Nestorovski, rivelandosi sempre più decisivo in attacco. È suo, infatti, il gol del pareggio che ha permesso al Palermo di continuare a sperare, giungendo fino alla lotteria dei calci di rigore.

Un gol che sognava da tanto tempo e che finalmente è arrivato, ma soprattutto un gol che unito alle prestazioni sfoderate contro Virtus Francavilla e Cagliari fanno di lui un candidato al ruolo di protagonista in serie B. Alla vigilia di Cagliari-Palermo mister Tedino auspicava una partita da squadra e così è stato. Aver abbandonato la Tim Cup, per giunta ai calci di rigore, lascia il tempo che trova. Il Palermo c’è ed è vivo.