Corriere dello Sport, Nestorovski rompe il silenzio: «Il mio Palermo contro tutti»

“Numeri e gol. Il linguaggio di Ilija Nestorovski, la conferma che esiste una relazione tra le cifre e la forza di un attaccante che da quattro anni segna a ripetizione: ottantaquattro reti in centotrentatrè partite (due volte capocannoniere in Croazia), undici all’esordio italiano e ora quattro in Serie B, in sei partite, per una proiezione di 28 a campionato concluso, che diventerebbe il suo record per una stagione. Il bomber perfetto. O quasi perché dietro ad ogni attaccante che segna si nasconde sempre un attaccante che sbaglia o si eclissa. Come il Nestorovski di Frosinone o della passata stagione, protagonista fino a novembre, poi sempre più giù e con pochi bagliori. Fino a riprendersi in questo tormentato avvio, nel quale ha dovuto gestire Palermo e nazionale. E a diventare nuovamente una meraviglia, l’ariete garanzia di qualità e di punti. Non a caso le tre vittorie portano la sua firma.

Il peggio è ormai alle spalle Nestorovski?

«E’ normale avere un blackout, capita anche ai grandi campioni. Higuain, ad esempio, in serie A, è rimasto a secco per diverso tempo e ha segnato tre gol. Ronaldo e Messi non hanno soste ma stiamo parlando di veri fenomeni. Come può succedere che io vada a vuoto e che a brillare sia un altro compagno. L’importante è vincere».

E se prima Nestorovski era soltanto il bomber, ora è capitano, leader, l’immagine di una squadra che lotta e ritrova la voglia, problemi societari a parte, di stupire e di riscattarsi. Condivide?

«Non nego che mi faccia piacere il ruolo di capitano, non è certo per sentirmi più degli altri o per ricerca di popolarità, al contrario la fascia mi dà pesanti responsabilità. La piazza merita la serie A e noi faremo il possibile per raggiungere l’obiettivo mai così tanto atteso. Alcune volte mi vedete poco. Un capitano dovrebbe parlare quando si perde e per fortuna, quest’anno, non è mai successo».

Tedino sostiene che un solo giocatore non può fare squadra. Condivide? E cosa pensa di lui?

«Ha ragione. Il Palermo vince solo se segna il sottoscritto? Non è una regola, non c’è un attaccante che risolva tutto con un colpo di bacchetta magica. Tedino è un ottimo allenatore, siamo imbattuti, la sua mano si vede. Nessuna squadra, fi nora, ci è stata superiore e anche a Frosinone siamo stati al’altezza degli avversari anche se alla fi ne è mancato il colpo del k.o.».

Possibile raggiungere quota trenta nella classifica dei cannonieri?

«E’ il numero della mia maglia, non un simbolo di aspirazioni legate a tanti fattori. Magari … ma tra il dire e il fare c’è un campionato di mezzo lungo, livellato e difficile. Piuttosto, mi dispiace avere segnato finora quattro gol. Se avessi giocato tutte le partite, forse a quest’ora sarei già a quota 7 o 8. E mi dispiace anche avere sbagliato due occasioni da rete a Frosinone. Dettagli, in verità, perché il primo traguardo è la A. Non l’egoismo. Non voglio più stare in B perché Palermo è … Palermo una grande città con grandi tradizioni. Spero che la squadra possa vincere anche con i gol di qualche compagno, si sa che non deve segnare solo un giocatore. Alcune volte mi vedete poco. Un capitano dovrebbe parlare quando si perde e per fortuna, quest’anno, non è mai successo».

Tedino sostiene che un solo giocatore non può fare squadra. Condivide? E cosa pensa di lui?

«Ha ragione. Il Palermo vince solo se segna il sottoscritto? Non è una regola, non c’è un attaccante che risolva tutto con un colpo di bacchetta magica. Tedino è un ottimo allenatore, siamo imbattuti, la sua mano si vede. Nessuna squadra, finora, ci è stata superiore e anche a Frosinone siamo stati al’altezza degli avversari anche se alla fi ne è mancato il colpo del k.o.».

Possibile raggiungere quota trenta nella classifica dei cannonieri?

«E’ il numero della mia maglia, non un simbolo di aspirazioni legate a tanti fattori. Magari … ma tra il dire e il fare c’è un campionato di mezzo lungo, livellato e difficile. Piuttosto, mi dispiace avere segnato finora quattro gol. Se avessi giocato tutte le partite, forse a quest’ora sarei già a quota 7 o 8. E mi dispiace anche avere sbagliato due occasioni da rete a Frosinone. Dettagli, in verità, perché il primo traguardo è la A. Non l’egoismo. Non voglio più stare in B perché Palermo è … Palermo una grande città con grandi tradizioni. Spero che la squadra possa vincere anche con i gol di qualche compagno, si sa che non deve segnare solo un giocatore. Mi piace di più vedere che siamo al secondo posto e che puntiamo al primo, traguardo che faremo nostro».

Ha dichiarato: Palermo è la Juve del campionato di Serie B.

«E lo confermo. Voglio precisare però per non confondere i tifosi che intendo riferirmi al fatto che noi siamo i favoriti per la B così come loro sono i favoriti per la A. E’ un orgoglio che ci costringe però a fare sempre bene e a non mollare di un centimetro».

Coronado è destinato a diventare davvero la stella del futuro?

«Mi piace, è un fantasista molto tecnico e in grado, con dei palloni filtranti, di metterti nelle condizioni di segnare. E’ ancora presto per capire se sarà una star. Ha tutto per diventarlo. E’ chiaro, comunque, che se lui gioca bene e conferma di potere attestarsi in prospettiva sui livelli di un top player la squadra ne trae beneficio».

Vicenda convocazione in nazionale e rischio assenze. Angelovski a novembre chiamerà sia lei che Trajkovski? Vi siete parlati con il vostro Ct?

«Noi giocatori non abbiamo voce in capitolo e non interroghiamo il ct. E’ una questione che devono gestire società e Federazione».

Trajkovski, giocatore brillante in Nazionale e con alti e bassi con la maglia del Palermo.

«Per me è il più forte di tutti. E’ migliorato tantissimo e lo dimostrano anche i gol che ha segnato con la Nazionale, tre nelle ultime tre partite. A Palermo, forse, gli manca un po’ di continuità ma sono convinto che potrà fare molto bene e segnare come in nazionale».

L’Italia si qualificherà per i Mondiali?

«Sì anche perché è abituata a questo tipo di competizioni. C’è ancora differenza tra noi e gli azzurri perché l’Italia è in corsa per il Mondiale mentre noi siamo fuori, ma la Macedonia è in crescita grazie anche al contributo dei giovani che hanno disputato l’Europeo Under 21. Adesso c’è un bel mix tra giocatori esperti ed emergenti, nel 2017 abbiamo perso una volta ma contro la Spagna. E contro l’Italia non abbiamo sfigurato. Una sconfitta rocambolesca all’andata e in quella di ritorno sapete bene com’è finita grazie anche a Trajkovski e alla sua stupenda conclusione».

Più difficile segnare contro Bonucci e Chiellini oppure in serie B?

«Premesso che Chiellini e Bonucci sono la storia degli azzurri, rispondo in questa maniera: in serie B, perché abbiamo tutti contro, dieci giocatori che ti contendono la palla e non c’è mai spazio».

Il capitano manda sempre un messaggio. Cosa vuole dire ai sostenitori palermitani?

«Di venire allo stadio perché con un ‘Barbera’ con 20-25 mila presenze sono sicuro che vinceremmo le partite con 3 o 4 gol di scarto. Contro il Novara vogliamo i tre punti, ci stiamo preparando bene per questa partita, è un momento decisivo non possiamo fallire».

Il suo contratto scade nel 2019, in estate tutti la volevano ingaggiare, il Torino ci è rimasto male, un sogno proibito?

«Programmo giorno per giorno, nel mio futuro c’è soltanto il Novara in questo momento e sono concentrato per non fallire l’appuntamento della Serie A con la maglia del Palermo. Vedremo in seguito cosa succederà»”.

Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.