Vasari: «Con Foschi tornai a Palermo, ma la società non rispettò promesse. Serie A con i rosa e Nazionale…»

«Ai miei tempi, i giocatori delle piccole difficilmente entravano nel giro. È l’unico rimpianto della mia carriera: non aver fatto neanche una presenza in azzurro. Doppietta con la Lazio? Mi scrissero sotto casa dediche emozionanti. Bellissimo, anche se il proprietario voleva farmi ripagare tutto. Ero in Romagna al Cesena con un contratto importante. Foschi, ds del Palermo, mi chiese se volevo tornare a casa. Ingaggio a gettone. La squadra puntava alla promozione. Pensai a mio padre e accettai subito. Con Baldini andava bene, con Guidolin iniziai ad avere meno spazio, ma quello che contava era mantenere la promessa. All’ultima giornata segnai, finalmente. Il gol del 3-0 contro il Bari. Inutile per il punteggio, fondamentale per la mia anima. Alzai subito il dito al cielo: penso che stesse esultando con me. La società poi non rispettò alcune promesse. Ci tenevo a farmi una stagione in A con i miei colori, ma è andata così». Queste alcune delle dichiarazioni di Gaetano “Tanino” Vasari, ex attaccante rosanero intervenuto ai microfoni di “Gianlucadimarzio.com”.