Serie A, Napoli anche con la Champions rischia. Su Luciano c’è l’ombra di Gasp

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Napoli.

Qualcosa si è rotto. E ora ricomporre i cocci non sarà semplice. Perché prima di raccontarvi accadimenti e retroscena delle ultime giornate ad alta tensione in casa Napoli, c’è un dato preciso dal quale non si prescinde. Il presidente Aurelio De Laurentiis a fine maggio tirerà le somme e deciderà cosa fare con Luciano Spalletti. Perché a questo punto nemmeno il raggiungimento della Champions League, obiettivo dichiarato del club a inizio stagione, può garantire al tecnico la conferma, nonostante un contratto biennale in essere. Al momento il patron non ha ancora realmente deciso e, come sua abitudine, comincerà un giro di colloqui personali prima di scegliere. Una scelta che sarebbe molto costosa: esonerare Spalletti significa pagare a vuoto 6 milioni di euro e prendere un altro tecnico almeno tanto quanto. Ma se la rottura diventerà insanabile comunque per un Napoli che quasi sicuramente giocherà la Champions servirà eventualmente una scelta forte.

Riecco il Gasp E dunque insieme ai classici nomi gia valutati in passato – leggi Italiano e De Zerbi – ecco che torna il auge Gian Piero Gasperini. De Laurentiis ha inseguito due volte il tecnico attuale dell’Atalanta. I due firmarono dieci anni fa un contratto, ma poi la conferma di Walter Mazzarri fece saltare tutto. Il patron del Napoli richiamò Gasperini nella primavera del 2019, quando il finale della prima stagione di Carlo Ancelotti aveva acceso qualche dubbio nel produttore, che pure stravedeva per l’attuale tecnico del Real, poi esonerato nel dicembre dello stesso 2019, dopo il famoso ammutinamento. E per certi versi ora gli eventi sembrano ripetersi con protagonisti simili e allenatore diverso. Tutto questo per dire che la stima di ADL per Gasperini è tanta e sarebbe il profilo migliore per rilanciare l’immagine del Napoli nella Champions. Lo stesso allenatore ha un contratto lungo con l’Atalanta, ma deve ancora sedersi a discutere di programmi. E se non arrivasse almeno la qualificazione in Europa League… Ma chiaramente occorrerà aspettare maggio per capire come si evolverà la situazione in casa Napoli e valutare poi se la strada Gasperini è percorribile.

La rottura Ultimamente i rapporti presidente-tecnico si sono complicati. Per una serie di incomprensioni, acuite dai fatti delle ultime settimane. E poi nel dopopartita di Empoli sono successi nuovi screzi, scanditi per certi versi dai comunicati. Nel primo si annunciava il ritiro, nel secondo si specificava che la scelta era dell’allenatore. Poi in quello di ieri mattina si è spiegato in termini un po’ contorti che di fatto da oggi la squadra si allenerà al mattino, come abitudine, a Castel Volturno, poi i giocatori rientreranno nelle proprie abitazioni, con appuntamento per la cena ancora a Castel Volturno, per poi andare a dormire a casa coi propri familiari. In mezzo a questo balletto un confronto acceso, domenica sera in treno, fra Spalletti e il vice presidente Edo De Laurentiis. In discussione le modalità di un ritiro che la squadra avrebbe subìto – senza ammutinamenti – ma non condiviso. La difficoltà a reperire un albergo disponibile in questo periodo in cui Napoli è piena di turisti (con costi che salgono) e la difesa dei giocatori da parte del tecnico hanno portato a questo compromesso.