Sciotto: «ACR Messina, ripartiamo da Novelli e D’Eboli. Attendiamo nuovi ingressi in società»

Pietro Sciotto, patron dell’ACR Messina, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione “Contropiede”. Ecco quanto riportato da “Messinanelpallone.it”:

«Dopo la sconfitta di Rende e dopo i pareggi con Marina di Ragusa e Cittanovese, pensavo non vincessimo il campionato e avevo deciso di non andare più a vedere le partite. Da quel momento, però, spronato dai miei figli, ho deciso di andare a trovare la squadra tutti i mercoledì e tutti i sabato. E in quei momenti ho capito che invece ce l’avremmo fatta. Ho anche sfruttato anche la mia capacità di essere un motivatore e trascinatore: Addessi e Bollino ancora non rendevano, andavano convinti di essere fortissimi e da quel punto in poi la squadra ha dato il massimo. Senza i tanti stop per il Covid sono sicuro che avremmo vinto il campionato con largo anticipo. Ho detto ai calciatori che li avrei portati tutti in C in caso di vittoria, perché il gruppo è importante e mi ha lasciato entusiasta. Ora deciderà l’allenatore se sarà così. Sarà Novelli? Non è mai stato in discussione da parte mia, è un grande professionista: non ho mai visto una squadra in D allenarsi come fa lui, un maniaco. Per me sarà assolutamente l’allenatore, confermato sia per me che per Carmine Del Regno. Un punto fermo anche per il futuro. Una persona semplice che vuole lavorare e fare i fatti. Anche Cocchino D’Eboli già sta lavorando per il futuro, confermato anche lui».

«Dobbiamo trasformarci da SSD ad Acr Messina Srl, a oggi le quote restano 70%/30% e potremmo anche aprire a nuovi ingressi perché più siamo, meglio è. Ma Pietro Sciotto rimane socio di maggioranza, perché l’Acr Messina è mio figlio: o lo cedo per intero o devo avere il 51%. Però con Carmine non abbiamo difficoltà a livello di quote, perché ci stimiamo e intendiamo e non ci sono problemi. Dico ai messinesi: aiutateci perché è un momento importantissimo, potrebbe esserci la riforma dei campionati. Messina in C con una società sana e senza debiti, una rarità. Vorrei che imprenditori, attività, uomini politici si avvicinassero a noi perché se facciamo qualcosa di importanti sarà un bene per tutti. Adesso dobbiamo strutturare una società professionistica, stabilendo programmazione con qualità e idee chiare su tutto. Cambierà il mondo e io sono pronto a questo, però abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: vorrei che Messina si svegliasse e stesse vicino alla squadra di calcio, contribuendo in qualunque maniera. Non perdiamo questo giocattolo così importante».