Repubblica: “Palermo in B? Paracadute non basterebbe a ripianare le perdite. Spese e dettagli”

“Se davvero la stagione si concluderà con la retrocessione, uno dei compiti del nuovo Palermo di Baccaglini sarà quello di ridurre al minimo le sofferenze finanziare che inevitabilmente comporterà la B. La società di viale del Fante ha già sbattuto contro la crisi economica causata dalla retrocessione del 2013. E alcuni degli effetti si stanno ripercuotendo ancora adesso. Lega di A e B sono due mondi completamente diversi. La principale differenza riguarda i diritti televisivi: alla fine di questo campionato il Palermo incasserà 38,7 milioni di euro, mentre nell’anno di B i diritti tv hanno fruttato appena 432 mila euro. Un ammanco di 38,3 milioni di euro che sarà parzialmente bilanciato dal cosiddetto paracadute che porterà in totale 25 milioni di euro alla fine del campionato di B. Un ammanco pesantissimo di oltre 13 di milioni di euro. Da non prendere in considerazione l’ipotesi di non ritornare subito in A, perché se si dovesse salvare il Crotone e con il Palermo dovesse retrocedere anche l’Empoli, i toscani prenderebbero tanti soldi quanti i rosanero (25 milioni di euro) lasciando al Pescara 10 milioni di euro. Il fondo della “quota residuale destinata al club retrocesso con tre anni di anzianità in A nel caso in cui non venga immediatamente promosso” sarebbe quindi azzerato. L’altra differenza riguarderà gli incassi derivati dalle sponsorizzazioni: in serie A il Palermo ha una quota fissa garantita dall’advisor Infront a prescindere dal numero degli sponsor che mette insieme sul mercato. In serie B questo accordo non ha valore. L’ultima volta in serie cadetta i rosanero hanno incassato poco più di un milione di euro. Nell’ultimo bilancio disponibile, invece, alla voce sponsorizzazioni i milioni di euro sono stati oltre 4,8. Inevitabile anche la differenza di fascino fra i due campionati testimoniata dall’affluenza al botteghino. In B gli abbonati furono 5.239, quest’anno sono stati mille in più, ma la media degli abbonati prima dell’ultima retrocessione e prima di questa disastrosa annata era di circa novemila abbonati. Anche la contrazione di questo dato si ripercuote economicamente, se si mettono insieme anche i dati dei biglietti venduti. Nell’anno di B, considerato anche il pienone con l’avvicinarsi della promozione in A, la voce botteghino ha influito nelle entrate per 2,045 milioni; in tutto lo scorso campionato, gli incassi sono ammontati a 3,6 milioni di euro. Quello che non cambia, invece, è il costo per affrontare un campionato fra iscrizione, alberghi, aerei e stipendi: il campionato di B è costato 50,38 milioni di euro fra personale (34,79) e altre spese (15,58). Lo scorso campionato di A, invece, è costato 57,495 milioni di euro (39,78 in stipendi e 17,70 per altre spese)”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.