Pescara, Sebastiani adesso fa sul serio: «La società è in vendita, stavolta si chiude al cento per cento»

L’edizione odierna de “Il Messaggero” si sofferma sul futuro del Pescara attraverso le parole di Sebastiani.

Il Pescara è in vendita. Stavolta per davvero. L’era Sebastiani potrebbe essersi conclusa giovedì scorso a Salò, con la sconfitta e l’eliminazione della squadra biancazzurra ai play-off promozione di serie C subite contro la Feralpi. «Chiudo al cento per cento», è il succo del pensiero del numero uno attuale del Delfino, proprietario del 72% del pacchetto azionario del club, ormai deciso a passare la mano dopo un decennio. Il presidente sta stringendo i tempi per cedere a una delle due cordate interessate all’intero pacchetto di quote del club. Un mese, probabilmente, per il closing e il passaggio di consegne.

«Credo e spero di poterla chiudere per il mese di giugno, prima che si cominci a pianificare il futuro. Ma il Pescara non correrebbe nessun rischio qualora si dovessero allungare i tempi. La squadra si iscriverà regolarmente al prossimo campionato». Due cordate adesso sono vicine alla fumata bianca con Sebastiani: una è italiana, l’altra straniera. Ci sono dentro industriali che stanno investendo proprio in Abruzzo. Ieri mattina l’ultimo colloquio. E poi c’è il gruppo americano con base a Miami che aveva inviato in città l’intermediario Ian George (broker in glese con sede a Londra, già impegnato nella gestione di alcuni club britannici) qualche settimana fa, ancora in pole per chiudere prima di tutti l’affare e sbarcare in riva all’Adriatico.

«C’è la mia volontà di cedere, il primo gruppo che sottoscriverà l’accordo che ho proposto ad entrambe le cordate, diventerà certamente il nuovo proprietario del Pescara» ha detto ancora il presidente. Quanto vale oggi il Pescara? «Di norma, per fare la valutazione di un club bisogna indicare il patrimonio netto, ovvero risultato del patrimonio attivo meno la parte debitoria. Questa differenza indica il valore. Ma se io mi affidassi so lo a questo calcolo, dovrei chiedere una cifra troppo alta ai futuri acquirenti. L’aspetto economico, però, non sarà determinante nel buon esito dell’operazione e non sarà certo un ostacolo per la cessione», ha aggiunto il presidente alla Tgr.