Parrucchieri e ristoranti, dalla Sicilia parte la rivolta: «Così chiuderemo»

Dalla Sicilia parte una protesta forte. Come riporta “Gds.it”, i vertici regionali della Cna hanno lanciato un appello alla Regione affinchè  “facendo leva sul fatto che la parabola del contagio sia ormai vicina allo zero”, rivendichi una diversa programmazione della ripresa delle attività in modo da consentire ad acconciatori e centri estetici, oltre che bar e ristoranti, una riapertura più ravvicinata nell’ambito della calendarizzazione dell’avvio della fase 2.  Anche Confesercenti Sicilia protesta attraverso il presidente dell’area Immagine e Benessere, Nunzio Reina: «La decisione del governo mette in ginocchio la categoria. Non c’è alcun intervento a favore di questo comparto. Ieri sera è arrivato un macigno. Non siamo in grado di continuare. Ci hanno preso a calci in bocca”.  E ancora: “Se non ci mettono in condizione di aprire le aziende saremo noi gli abusivi di domani. Chiediamo la dignità del lavoro, non vogliamo assistenzialismo, ma andare a lavorare».