Palermo. Svolta nella trattativa per la cessione. City Football Group, con sede a Manchester, ha tre investitori. I dettagli

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla trattativa avviata per la cessione del Palermo al City Football Club.

Il City Football Group è sempre più interessato al Palermo e adesso la trattativa sembra essere entrata nel vivo. Si fanno sempre più insistenti le voci che tra la holding degli Emirati Arabi, proprietaria del Manchester City (e non solo), e la dirigenza rosanero sarebbe iniziata la due diligence. Un passo fondamentale per la cessione del club, ma i tempi non saranno di certo brevi. Serviranno settimane per analizzare il tutto, ma il City Football Group da tempo segue le vicende societarie del Palermo, in primis la querelle tra Dario Mirri e Tony Di Piazza con il recesso dell’italo-americano e il sequestro delle quote del club per un valore di 2,35 milioni di euro, stabilito dal Tribunale di Catania.

L’operazione dovrebbe aggirarsi attorno ai dieci milioni di euro, ma c’è grande riservatezza sui dettagli della trattativa. L’obiettivo del City Football Group sarebbe quello di iniziare a lavorare già questa estate in vista della prossima stagione. La categoria non sembra possa rappresentare un problema per la holding emiratina. Ovviamente un Palermo in Serie B consentirebbe di progettare una stagione diversa, ma la permanenza in Serie C non cambierebbe le carte in tavola. Da tempo, infatti, il City Football Group sta valutando l’occasione giusta per entrare nel mondo del calcio italiano. Palermo era una delle ipotesi valutate nei mesi scorsi e, adesso, si inizia a fare sul serio. Dopo aver messo piede in Spagna (il City Group detiene il 44,3% del Girona in Segunda Division), in Francia (dove controlla l’intero pacchetto azionario del Troyes in Ligue 1) e un po’ in tutto il pianeta, gli emiri stanno cercando nel calcio italiano l’undicesimo club del loro net[1] work, che comprende anche Melbourne City (Australia), Montevideo City Torque (Uruguay), New York City Fc (Stati Uniti), Mumbai City (India), Lommel (Belgio), Sichuan Juniu (Cina) e Yokohama Marinos (Giappone).

Questo senza contare i partner, come i boliviani del Club Bolivar. Non è andata in porto, invece, l’operazione per l’acquisto del Nac Breda, in Olanda. I tifosi del club, infatti, hanno preso una chiara posizione contro la holding degli Emirati Arabi che, di risposta, ha rinunciato all’affare. Il City Football Group, con sede a Manchester, ha tre investitori: Abu Dhabi United Group, società guidata da Mansour bin Zayed Al Nahyan (proprietario del Manchester City e fondatore del City Group), che possiede il 77% della multinazionale; China Media Capital, che possiede una quota del 13%, e Silver Lake, azienda americana che possiede il restante 10%. In diversi casi, dopo l’acquisizione del club, il management non è stato stravolto rispetto alla precedente proprietà. Uno schema che, nella «bozza» di progetto del City Football Group, si ripeterebbe a Palermo. In altre trattative è emersa la volontà di Mirri di restare all’interno del club, con un ruolo defilato rispetto a quello attuale in cui è, di fatto, il solo proprietario (senza tener conto della rappresentanza popolare che detiene lo 0,25%).

Dal City, non ci sarebbe un’opposizione a tale richiesta. L’ingresso di nuovi soci è il tema principale da settimane e già nei mesi scorsi il Palermo era finito nel mirino di network internazionali, come quello che recentemente ha rilevato le quote di maggioranza del Southampton. Lo stesso accaduto con il gruppo di James Pallotta, interesse mai sfociato in una vera e propria trattativa. Adesso, però, i tempi sembrano maturi per un passaggio di consegne mentre la squadra è concentrata sul campo con un obiettivo: vincere i playoff e andare in Serie B.