Palermo. L’ultima della Rap contro i rifiuti: “Metronotte davanti alle discariche”

L’edizione odierna di “Repubblica” parla del neo amministratore delegato, Girolamo Caruso, 67 anni, ingegnere energetico che ha lavorato per 18 anni come dirigente all’Enel.

Ha accettato l’incarico a titolo gratuito — da pensionato non può percepire compensi da società pubbliche — e quest’estate ha rinunciato alle ferie per rimanere nel suo ufficio al terzo piano di piazzetta Cairoli, la sede della Rap che tre mesi fa ha cercato su Google maps perché non sapeva dove fosse.

«Mi chiamano folle, io dico solo che amo la mia città». Adesso che anche il direttore generale se n’è andato è un uomo solo al comando di una nave che non si sa davvero dove stia andando. Ai sindacati ieri ha presentando il piano industriale e annunciando la volontà di assumere 300 operai, 46 autisti e quattro dirigenti.

Le telecamere? Secondo Caruso servono a poco — «ormai le persone sanno che basta fermarsi un po’ più in là» — e in ogni caso non ci sono, con la polizia municipale che ne ha promesse 50 che ancora non si sono viste. La sua ricetta contro gli abbandoni è quantomeno originale: guardie giurate, venti per cominciare, disseminate nei 30- 40 punti della città dove si verifica il maggior numero di abbandoni e di migrazioni dei rifiuti dai comuni vicini. Caruso ha già fatto i conti: «Mi costerebbe 1 milione, per smaltire le discariche ne spendo 3». Ma cosa dovrebbero fare esattamente le guardie giurate? « Semplicemente spaventare gli incivili. Ci sono decine di Comuni che vengono a buttare i sacchi qui».