Il Palermo distrugge, nuovamente, tutte le certezze costruite e al “Tombolato” cade ai piedi delle idee tattiche di Gorini che riesce, per la seconda volta in una stagione, ad incalzare le idee tattiche di Corini. E’ sempre sbagliato parlare del passato anche perché i rosanero, prima della sosta, contavano quattro risultati utili consecutivi contro quattro squadre di livello alto della Serie B. E’ ovvio che i risultati parlano da soli ed è giusto scacciare via i pensieri negativi quando si vince, ma è altrettanto giusto, però, andare a scavare più a fondo cercando di  analizzare in ogni suo dettaglio ogni partita, potendo così unire tutti i puntini per trovare la vera identità della squadra. Un risultato probabilmente viene fuori, perché il Palermo poche volte è riuscito ad imporsi veramente e anzi è andato spesso molto vicino a distruggere quanto di buono creato durante i 90′ minuti.

Anche a Cittadella i limiti sono sembrati essere sempre gli stessi. I rosanero seppur hanno dimostrato, spesso, di crederci fino alla fine, contano un carattere corale molto fragile, basta davvero poco per annullare tutte le certezze di questa squadra. Fino a qualche minuto prima del gol del Cittadella, era stato proprio il Palermo a creare le prime occasioni potenzialmente pericolose, poi il gol di Pandolfi, pur essendo arrivato solo al minuto 26′, ha indirizzato completamente la partita senza alcuna possibilità di risposta dei rosanero, che si sono mostrati pericolosi solo in una occasione con Brunori. Poi le difficoltà sono sempre le solite con un Palermo che era riuscito a venir fuori da un periodo negativo, ma che forse ha solo nascosto sotto il tappeto i soliti problemi: con il solito gioco orizzontale, i passaggi sterili, la lentezza in fase di impostazione e con una fase offensiva totalmente legata a qualche invenzione del singolo.

Il Cittadella non ha di certo surclassato i rosanero nonostante il 2-0, ma è fin troppo palese la differenza di gioco e di idee tra le due compagini. I padroni di casa hanno e stanno dimostrando che non servono nomi di caratura importante per raggiungere obiettivi importanti. Bastano le idee, i movimenti di squadra e la voglia di voler vincere e convincere, di certo è troppo complicato raggiungere traguardi quando non trasmetti la sicurezza di poter vincere le partite. Questo Palermo non ha mai trasmesso e mai, forse, avuto la tranquillità adatta e anzi ha dimostrato di essere in grado in qualsiasi momento di trasformare una circostanza positiva in una negativa. Forse a conferma di ciò è proprio questo assurdo feeling con le partite immediatamente successive alle soste, come se il Palermo staccasse totalmente la spina mentalmente e facesse fatica a riconoscere dove si trovi in quel momento e il perché. Adesso però è arrivato il girone di ritorno e i margini di errore diminuiscono sempre di più, questo perché le partite numericamente cominciano a diventare sempre meno ma anche e soprattutto per allontanare definitivamente il periodo negativo che la vittoria contro la Cremonese sembrava aver scacciato. Invertire la rotta immediatamente è l’obiettivo che, mister Corini e i suoi uomini, devono porsi per cercare di non smorzare l’entusiasmo della piazza e soprattutto di lottare per il grande traguardo, fino alla fine.