Italia Regioni, domani si decide il cambio di colori: le ultime

Alcune delle Regioni italiane si apprestano a cambiare colore: nella riunione di monitoraggio di venerdì 19 marzo verranno infatti fornite le prime indicazioni sulle nuove zone rosse e arancioni. Come è noto, la zona gialla è stata cancellata dalla mappa delle zone di rischio con l’ultimo decreto, mentre l’unica Regione in zona bianca è la Sardegna, che ieri ha deciso di vietare l’accesso ai non residenti che abbiano delle seconde case nel territorio regionale. Ma il cambio di colori potrebbe riguardare altre Regioni, in primis Toscana e Molise.

Il monitoraggio del 19 marzo potrebbe portare al passaggio in fascia rossa della Toscana, attualmente in fascia arancione, a partire da lunedì 22 marzo. Infatti, l’Rt della Regione all’ultimo aggiornamento era a 1,23 ossia a un passo dalla soglia critica di 1,25. Sono sotto osservazione anche Liguria e Val d’Aosta, che nell’ultimo report avevano un Rt vicino al livello di guardia. Invece è possibile un arretramento in fascia arancione del Molise.

L’ordinanza emessa dal ministro della Salute Roberto Speranza il 13 marzo ha spostato in fascia rossa 9 regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Puglia), e queste non potranno scalare in fascia arancione prima di lunedì 29 marzo, a causa della regola per cui è obbligatorio rimanere nella fascia di maggior rischio almeno due settimane.

In quest’ottica, il monitoraggio decisivo sarà probabilmente quello del 26 marzo, quando alcune Regioni come Lazio e Lombardia sperano di ottenere l’ultimo allentamento delle misure prima del lockdown previsto per il weekend di Pasqua, durante il quale tutta Italia verrà considerata zona rossa (3, 4 e 5 aprile). In questi giorni, tuttavia, sarà possibile che due persone escano una volta al giorno (con i figli minori o con persone non autosufficienti) per recarsi in visita ad amici e parenti.

A breve, il governo Draghi dovrà iniziare a confrontarsi sulle mosse da intraprendere dopo il 6 aprile, quando scadrà l’ultimo decreto. A quel punto, sulla base dei dati aggiornati, verrà fatto un punto su quali divieti rinnovare e quali abolire.