Il Gazzettino: “Adesso il Venezia passa all’azione”

Il Venezia è pronto a fare ricorso al Tar per provare a bloccare i play out con la Salernitana, la società di Tacopina si è attivata subito dopo che è arrivata la sentenza della Corte Federale D’Appello che riduceva la pena al Palermo e conseguentemente mandava la squadra veneta ai play out insieme alla Salernitana. L’edizione odierna di “Il Gazzettino”, fa il punto della situazione sulla giornata di ieri, con la conferenza stampa di Dante Scibilia che ha spiegato come si muoverà in sede legale il club lagunare.
Mossa della disperazione per il club arancioneroverde, che questa mattina consegnerà al Tribunale amministrativo regionale del Lazio i motivi che rendono inverosimile giocarsi la permanenza in Serie B in 180′, mercoledì 5 giugno a Salerno (ore 20.45) e domenica 9 al Penzo (ore 18) come stabilito dal presidente della Lega B Mauro Balata.
«Il 5 giugno non è una data in cui si possano giocare i playout, ci attendiamo sia fatta giustizia indica l’obiettivo il dg arancioneroverde Dante Scibilia Un’azione che potrebbe portare alla sospensione in via cautelare (non all’annullamento, ndr) per evitare che un evento che dia pregiudizio al Venezia. I tempi sono ovviamente strettissimi, ma come si è espresso in un giorno e mezzo per il Foggia ci aspettiamo che il Tar lo faccia anche per noi». Un simile ribaltone in viale Ancona non era mai stato preso seriamente in considerazione data la gravità degli illeciti per i quali il Palermo era stato spedito in Serie C. Una situazione che è diventata ora paradossale con grave danno per il Venezia.
«Fino a due giorni fa noi eravamo salvi e nessuno si è mai posto il problema di dirci che avremmo dovuto giocare. Il 13 maggio era uscito un comunicato della Lega B che, sulla base di quanto deciso dal Consiglio direttivo, riportava la classifica finale dicendo che il Venezia Fc era sestultimo e fuori dai playout, seguito da ampie rassicurazioni telefoniche non vi dovete preoccupare di niente rivela Scibilia Poi il 30 maggio all’improvviso è cambiato tutto clamorosamente». Il club lagunare ha nel mirino in primis le scelte di Balata.
«Il presidente della Lega B contrariamente allo statuto ha fissato i playout senza ascoltare il Consiglio direttivo. Perché questo cambio improvviso di orientamento e atteggiamento?
Da questa interpretazione delle sentenze e della tutela dei diritti il Venezia è l’unico che ne esce fortemente penalizzato, in quattro giorni e dopo venti di vacanza deve preparare una partita e giocarsi una stagione.
Ciò è inaccettabile, faremo ricorsi in tutte le sedi giuridiche per tutelare un Venezia trattato come una provinciale qualsiasi, senza nessuna considerazione e rispetto».
Il presidente Figc, Gabriele Gravina, ha minacciato con un sibillino ci saranno sorprese chi dovesse protestare.
«Non esiste un solo motivo per negarci il sacrosanto diritto di difenderci, simili frasi non sarebbero coerenti con la cultura dell’uomo in questione e non credo di dover temere ritorsioni. Non cerchiamo polemica ma giustizia».
A predisporre il ricorso al Tar gli avvocati Gianluca Cambareri, Gianmaria Daminato e Alessandro Vasta. «Dopo il 3-2 di Carpi dell’11 maggio eravamo pronti ai playout ma ci è stato detto che non dovevamo più giocarli.
Un problema evidentemente politico non si risolve sacrificando una società che ha sempre rispettato i regolamenti. Siamo due volte vittime, perché chi è dichiarato colpevole non viene punito (il Palermo, ndr), la seconda perché le conseguenze di quel comportamento le paghiamo dovendo andare a Salerno in condizioni ormai surreali. Tutta Italia è incredula ed è con noi, un motivo ci sarà».
Nervo scoperto anche quello dei giocatori attualmente in nazionale (Mazan, Vrioni e Segre).
«Il presidente della B ha fissato le date il 5 e il 9 giugno, senza preoccuparsi che a inizio stagione l’assemblea della sua Lega aveva deliberato all’unanimità che le sue società non potessero giocare durante le finestre per le nazionali. Quantomeno quella delibera dovrebbe essere annullata previa convocazione di un’altra assemblea, o il presidente decide autonomamente? Anche qui il diritto viene calpestato a fronte di altri interessi.
Non credo sia stato fatto appositamente contro di noi, ma il Venezia non ha avuto e non si vuole metterlo nelle condizioni di avere le tutele che hanno avuto tutte le altre società».