Il Covid dà un calcio…al calcio: e siamo solo all’inizio

Dopo meno di un mese dall’inizio dei campionati, il mondo del calcio sta già facendo i conti con il Covid. Dalla serie A, alla C. Il Virus non guarda in faccia nessuno, neanche le categorie.

Mentre i tifosi rosanero si chiedevano se si potesse tornare al “Barbera”, il Palermo aspettava una risposta da Musumeci sull’apertura centellinata degli spalti e Boscaglia si era già preparato alla partita tanto da aver comunicato i convocati, in quel di Potenza i risultati dei tamponi davano esito positivo.

Come non detto, match rinviato. Palermo-Potenza non si giocherà, due dei calciatori allenati da Somma sono stati contagiati. Così come i tanti tesserati del Genoa, Zielinski del Napoli e i tre della Ternana, giusto per citarne alcuni.

Un calcio specchio di un paese che, purtroppo, si ritrova ancora a fare i conti con contagi, zone rosse e regole restrittive da rispettare. Proprio come le tante scuole, riaperte e richiuse dopo soli pochi giorni, sempre per lo stesso motivo. Anche il mondo del calcio non ha tregua. D’altronde c’era da aspettarselo.

Davvero si pensava si potessero svolgere regolarmente i campionati? Mera illusione considerando i tanti, troppi, casi che ogni giorno aumentano in tutta la penisola. Se queste sono le premesse, un calcio a singhiozzi sarà quello che attende tifosi e addetti ai lavori per questa stagione 2020/21.

Basti pensare che dopo appena due giornate, nel caso della serie C e tre per quanto riguarda la serie A ci si ritrova con: gare rinviate a data da destinarsi, positivi come se piovesse (vedi il cluster Genoa), rose intere in quarantena e stadi chiusi.

Un calcio non calcio. Una stagione calcistica che certamente si preannuncia la più difficile di sempre. Ecco, “difficoltà” è proprio la parola da usare in questo momento. E per la prima volta non è riferita al campo, al pallone, ad una squadra più forte di un’altra. Ma a qualcosa di più grande di tutti noi, con la quale continuiamo a fare i conti da ormai troppi mesi. D’altronde come in tutti i settori del nostro paese, bisognava ripartire anche con il calcio prima o poi. Ma, ad oggi, forse non è stato il momento migliore…