Gds: “Palermo. Torna il Festino, non c’è un euro. Lagalla coinvolge enti e istituzioni”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul ritorno del festino a Palermo.

Signori, non c’è una lira. Ma il 14 luglio il Festino si farà lo stesso. Roberto Lagalla vuole salire sul carro ai Quattro Canti per gridare «Viva Palermo e Santa Rosalia», il vero battesimo popolare dopo quello delle urne, a un mese esatto dall’elezione. E benché sia conscio di non potere impegnare nemmeno un centesimo ha chiesto un evento che abbia i connotati di «qualità, risparmio, sobrietà».

Il sindaco si è insediato da appena due giorni e «sono già arrivato alle “e”, come un bambino che comincia a studiare dalle vocali. Domani arriverò alla “i” e nel giro di qualche settimana spero di avere completato l’intero alfabeto». Come dire che il primo cittadino è nella fase dello studio dei problemi. Moltissimi.

Tuttavia, dopo due anni di pandemia e dunque di stop, il Comune non può mancare l’appuntamento della festa alla Santuzza. E dunque come primo atto Lagalla ha insediato un coordinamento delle istituzioni culturali cittadine, che siano in grado a costo zero di dare una mano. Lo guida Maurizio Carta, urbanista, in predicato per un posto in giunta. Che ha messo già attorno a un tavolo il Brass, il Teatro Massimo, il Biondo, il Conservatorio, l’Università, l’Accademia di belle arti. Ognuno fornirà un aiuto secondo le proprie specialità: musiche, costumi, scenografie.

«Stiamo chiedendo a tutti un contributo – spiega il sindaco – senza corrispettivo. Dobbiamo solamente trovare le risorse per affrontare le spese vive». Servono, insomma, qualcosa come 50 mila euro. Il resto sarà affidato al buon cuore di chi può. L’Autorità portuale, ad esempio, offrirà i fuochi d’artificio che concluderanno il corteo. «Ho preteso puntualità – spiega Lagalla -. A Porta Felice il carro dovrà arrivare qualche minuto prima di mezzanotte, ma non dopo». Il tema della edizione numero 398 farà riferimento alla pandemia, che somiglia a una peste moderna. Il carro sarà quello di due anni fa, ma l’effigie e la composizione saranno cambiate e su questo sta lavorando l’Accademia delle belle arti. L’idea che si sta facendo largo è quella di un carro che procede lungo il Cassaro e fende l’oscurità, illuminando tutt’attorno.

Scenograficamente saranno utilizzati anche i balconi che durante il lockdown hanno rappresentato un importante sfogo per le famiglie tappate in casa e in alcuni casi anche sono stati teatro di una nuova socialità. Carta ha anche proposto di fare rete fra tutte le associazioni culturali che organizzano in città durante l’anno le loro iniziative: dal Festival delle letterature migranti a Le vie dei tesori e alla Marina di libri.Verranno riuniti per fornire un contributo di idee, non necessariamente per realizzare un evento.