Corriere dello Sport: “Foggia. Il dopo Zemanlandia, Braglia in pole”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul dopo Zeman e Foggia.

Peggio non poteva finire il matrimonio tra il Foggia e Zeman. Perché se due giorni fa il presidente Canonico, nell’annunciare la separazione usò toni diplomatici («Lo ringrazio comunque e gli vorrò sempre bene ma il Foggia andrà avanti»), il tecnico di Praga invece va giù pesante e non usa giri di parole.

Nel giorno dei saluti e del suo ritorno a Roma, dove vive, Zeman risponde piccato al patron, che aveva parlato di assenza di stimoli da parte dell’allenatore che ha compiuto 75 anni da due settimane. «Non è assolutamente vero, ho voglia di allenare e a Foggia stavo bene. Sarei rimasto ma occorreva una situazione completamente diversa. Zemanlandia spero continui, magari altrove se ci sarà la possibilità. Alla mia età posso ancora fare bene», argomenta il boemo. Che poi confida che mai è decollato il rapporto col presidente. «Con Canonico mai ho legato, questa è la verità. Ho avuto problemi già dai primissimi giorni del mio arrivo, ho dovuto affrontare troppe situazioni, tante le difficoltà vissute da me e dalla squadra». Perché allora incontrarsi e discutere per sette ore con Canonico, se la decisione era già stata presa da parte sua? «Perché sono un tesserato del Foggia fino al 30 giugno e quindi dovevo. Ma sapevo che non saremmo mai giunti ad una intesa, non c’erano proprio i presupposti».

Ma quali sono i problemi a cui Zeman allude? «Sin dal mio ritorno troppe cose non sono andate per il verso desiderato. Ogni richiesta rappresentava un ostacolo insormontabile. Così è impossibile lavorare. Io e Canonico intendiamo il calcio in maniera diversa, completamente diversa. Io non cambio, lui nemmeno ed è dunque inutile continuare insieme». Zeman è un fiume in piena. «Lascio con la consapevolezza di aver fatto bene. Ringrazio la squadra, un gruppo sano che è andato al di là di ogni più rosea aspettativa. Solo per il presidente non è così, sembra quasi che il Foggia sia reduce da una retrocessione». Con lui saluta anche il Peppe Pavone. E per Zeman è l’occasione per un’altra stilettata al patron. «Il ds Pavone ha la colpa di avermi riportato a Foggia, perché è stato lui a farlo, non altri». Infine i diversi nomi candidati alla successione del tecnico boemo: in pole ci sarebbe Piero Braglia, ex Avellino; al suo fianco si fanno però strada Bruno Caneo (ex Turris) e Leonardo Colucci (ex Picerno).