Escl. Franco Ligas: «Palermo artefice del proprio destino, ma il pubblico rosanero è preoccupante. Vazquez e Gilardino…»

Il Palermo sta vivendo uno dei momenti peggiori da quando è in serie A. La situazione è paragonabile solo alla stagione 2012/2013 e sappiamo tutti com’è andata finire. Dimentichiamo i brutti pensieri perché c’è ancora il tempo di rimediare e già contro il Napoli, nonostante la sconfitta, si sono accesi barlumi di speranze. Del momento critico che stanno vivendo i rosanero è intervenuto Franco Ligas. Il noto giornalista sportivo ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com ha detto la sua su Zamparini, Gilardino, Vazquez e le speranze salvezza:

Calciatori, allenatori o società. A chi imputare le colpe di una stagione negativa per il Palermo?

«Il presidente ha le spalle robuste e sa che facendo cassa si impoverisce il prodotto. Ha scommesso e si è messo nei guai. A ruota metto i giocatori e gli allenatori. Troppi per guarire una squadra malata».

Dopo i vari cambi di allenatore, sulla panchina del Palermo adesso siede Walter Novellino. Secondo Lei riuscirà a salvare i rosanero dalla retrocessione?

«Il Palermo visto contro il Napoli è una squadra impaurita che non è né carne né pesce. Ha lottato ma il solo Vazquez ad impensierire le difese avversarie non basta e la situazione diventa critica. Novellino oltre alla grinta deve dare un gioco, quello che manca da diverso tempo».

Tra gli attaccanti rosanero spicca il nome di Alberto Gilardino. Il centravanti di Biella ha passato i suoi migliori anni a Firenze, squadra che lei segue da vicino. E’ stata una scelta azzecca rimpiazzare Dybala con un giocatore con caratteristiche totalmente diverse?

«Dybala non è possibile sostituirlo perché è il presente e il futuro del calcio mondiale. Gilardino è il passato, importante ma è il passato. Avrebbe potuto fare qualche rete in più ma non può essere lui l’uomo della provvidenza. In questo Palermo avrebbe avuto problemi anche il giovane Belotti ceduto in estate al Toro».

Negli anni dal Palermo sono arrivati giocatori che si sono poi “consacrati”a Firenze, vedi Toni o Ilicic. C’è un giocatore tra i rosanero che vorrebbe vedere in maglia viola?

«Io dal Palermo prenderei Vazquez. E’ un giocatore dalla caratteristiche importanti. Magari per arrivare al Mudo venderei Bernadeschi».

La Fiorentina potrebbe essere giudice per la salvezza visto che deve incontrare ancora Frosinone, Sampdoria, Udinese e Palermo. Per gli uomini di Sosa uno stimolo in più affrontare queste gare o un’arma a doppio taglio?

«Non voglio spaventare nessuno ma dico che il Palermo sarà il responsabile del suo futuro. La Fiorentina ha diversi problemi per conto suo per fare punti pesanti a Frosinone. Tra l’altro il Carpi va a Verona, gli emiliani mi sembrano più motivati dei veneti. Il Palermo deve contare solo sul suo orgoglio e naturalmente sulle giocate di Vazquez che in questo momento difficile, dovrebbe fare meno l’architetto e più il geometra. La cosa che più mi preoccupa è l’allontanamento del pubblico. I conti vanno fatti alla fine e nel frattempo tutti sono nello stesso calderone: società, allenatore giocatori e tifosi devono navigare nella stessa direzione se si vuole raggiungere la salvezza».