Eccellenza siciliana: la Supergiovane Castelbuono presenta mister Bognanni

La Supergiovane Castelbuono riparte da Angelo Bognanni. Dopo la vittoria della Coppa Italia Promozione la compagine madonita si prepara per la sua prima stagione in Eccellenza col nuovo tecnico presentato oggi in conferenza stampa. Di seguito le parole di apertura del presidente giallonero Giuseppe Vaccaro:

«Do il benvenuto al mister per la guida della Supergiovane. Non ha bisogno di presentazioni perchè è un allenatore affermato e sono sicuro che a Castelbuono si troverà benissimo perchè è una piazza importante. Sarà la persona giusta per guidare la squadra in Eccellenza, che sarà un campionato duro, pesante e con realtà calcistiche che economicamente non hanno niente a che vedere con la nostra realtà. Dalle prime parole del mister però condivido che a volte contano di più il sacrificio, la voglia, la grinta di lottare su ogni pallone. E nel calcio si gioca 11 contro 11 e le partite durano 90 minuti. Lo vedo già carico seppur siamo una matricola, ma parliamo di un ambiente carico. Noi ci stiamo attrezzando per competere in Eccellenza in cui il nostro obbiettivo primario, e non abbiamo motivo di nasconderci, sarà la salvezza e di raggiungerla quanto prima. Do dunque nuovamente il benvenuto ed esprimere la mia felicità di averti qui e con tutta la dirigenza».

Mister Bognanni:

«Salve a tutti. Sono felice di aver accettato questa opportunità che mi è arrivata, mi hanno parlato bene di Castelbuono sia calcisticamente sia come paese. La sfida è entusiasmante, affronteremo un campionato difficile e di alto livello con piazze blasonate e con budget importante. Nel mio passato però ho avuto esperienze in cui l’obbiettivo era salvarsi e poi con il lavoro e il sacrificio abbiamo detto la nostra. Giustamente ci sono le favorite ma da neo-promossa ci faremo rispettare portando in alto il nome di Castelbuono. Ai tifosi e ai cittadini prometto che io e i miei giocatori daremo il massimo dentro il campo. Chi mi conosce sa che lavoro tanto, che all’allenamento delle 15 vado alle 13: parlo tanto, lavoro tanto e sono sicuro che qui con l’unità possiamo fare bene. Stiamo costruendo una squadra per lottare ogni domenica.

Quanto al mercato ogni giocatore che arriverà dovrà sposare la causa del progetto, quindi saper di lottare per la salvezza. Sono in una società in cui ci sono persone perbene, che rispettano la parola e che tengono alla maglia. Per cui vorrò in squadra persone che vogliono lavorare, d’altronde sono conosciuto per questo. Raramente scendo a compromessi, se lo faccio e per il bene della squadra. I giocatori contattati sanno che abbiamo davanti un buon cammino e stiamo facendo bene, i presupposti sono ottimi. Lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo…»

Anche Ilovepalermocalcio.com presente alla presentazione del nuovo allenatore, a cui abbiamo chiesto:

Buona sera mister e benvenuto a Castelbuono. Quali sono state le motivazioni principali con cui la società è riuscita a convincerla?

«Ho 38 anni e 14 anni di esperienza come allenatore, di cui gli ultimi 7 in Eccellenza. Quando ho avuto trattative in estate, ho scelto il Castelbuono perchè senza calcio non so stare, è la mia passione e poi mi ricorda il mio Geraci che da neopromossa fece molto bene. Qui c’è grande fame di calcio, mi hanno parlato bene di questa realtà seppur è un piccolo paese. A me piacciono le sfide e voglio raggiungere l’obbiettivo che è la salvezza. C’è stato subito feeling con la dirigenza».

A livello tattico qual’è la sua filosofia di gioco?

«Ho un modulo di preferenza ma non ne ho uno fisso, mi adatto ai miei giocatori che ho a disposizione. Ad esempio da ottobre a dicembre gioco in una maniera per studiare meglio le caratteristiche. Quando costruisco una squadra lavoro per principio e in base agli obbiettivi che si hanno: magari si può giocare col 4-3-3 con un gioco offensivo ma non fai gol, mentre si può giocare in una maniera apparentemente difensiva che però con i giusti principi e facendo bene le due fasi costruisci azioni da gol. Visto che lottiamo per la salvezza lavoreremo su un tipo di pressing, lunghezza di squadra ecc…Dico solo che i sistemi di gioco senza umiltà e senza voglia di lavorare non portano da nessuna parte. Ci dobbiamo avvicinare alle squadre più forti con il lavoro e i principi».

LA CONFERENZA STAMPA COMPLETA