Corriere dello Sport: “Ronaldo realizza un autogol fiscale. Otto milioni dalla Spagna alle Isole Vergini. Non rischia il carcere, ma sanzioni salatissime”

“Dopo Messi, anche Ronaldo sembra essere caduto nella trappola dell’Agenzia delle Entrate spagnola. Se il pubblico ministero procederà il portoghese rischia 15 mesi di carcere e una pena che può andare dagli 8 ai 15 milioni di euro. E nonostante alcuni esperti ritengano che tutto potrebbe ridursi solo a una sanzione amministrativa, il terremoto mediatico non si placa. A poco più di una settimana dalla finale di Cardiff, la quiete di Ronaldo è stata spazzata via dal comunicato del sindacato dei tecnici dell’Agenzia delle entrate che hanno confermato la denuncia contro il portoghese per una presunta frode fiscale. Tramite i suoi assessori fiscali la stella del Real Madrid avrebbe approfittato della cosiddetta “Legge Beckham” e di una società con sede in un paradiso fiscale dei Caraibi (le Isole Vergini) per evadere le tasse al fisco spagnolo. Purtroppo niente di nuovo sotto il sole, perché non si contano quasi più gli sportivi condannati o imputati per voler fare i furbi. Solo in Spagna negli ultimi anni la lista è lunga e va da Messi a Neymar, da Eto’o a Mascherano passando per Alexis Sanchez, fino ai recenti casi di Falcao, Coentrao, Di Maria, Carvalho e, ora, Ronaldo.

CR15 O CR8. Come i milioni che il pubblico ministero sembra pronto a chiedere a Ronaldo, sempre che il giudice ammetta la denuncia prima del 30 giugno in modo da evitare che cada in prescrizione la presunta frode fiscale del 2011. Gli esercizi contestati a Ronaldo vanno appunto dal 2011 al 2013 e sono gli stessi rivelati da “Football Leaks” nel dicembre scorso. Sei mesi fa Ronaldo reagì pubblicando un documento nel quale dimostrava di aver già dichiarato al fisco spagnolo il suo patrimonio estero che ammontava a 203 milioni di euro. Ma quello che non dimostra il portoghese è in che modo si sia formato quel patrimonio né se abbia pagato le tasse. Intanto ieri il sindacato dei tecnici dell’Agenzia delle Entrate (Gestha) afferma che Ronaldo tra il 2009 e il 2014: «Dichiarò in Spagna solo 14,9 milioni di euro dei 74,8 incassati per contratti pubblicitari». Secondo l’Agenzia delle Entrate spagnola (Hacienda), però, altri 32 milioni di euro sarebbero stati ottenuti in Spagna e quindi reclama al giocatore una cifra che oscilla tra gli 8 e i 15 milioni di euro. L’ammontare dipenderà da come si interpretino gli introiti milionari del portoghese. Secondo la legge iberica, infatti, se verranno considerati come diritti d’immagine l’aliquota da applicare sarà solo del 20%. In caso contrario passeranno automaticamente ad essere considerati come mensilità o premi e allora verrà applicata un’aliquota pari al 43%. A posteriori potrebbero essere stati proprio i guai col fisco di Messi a spingere Ronaldo a cambiare rotta. Per l’esercizio del 2014 Cristiano avrebbe, infatti, rimediato pagando un extra ad Hacienda di 5,6 milioni di euro. Mentre nella dichiarazione dei redditi del 2015 l’asso di Madeira avrebbe incluso tutti i suoi contratti pubblicitari.

INCENSURATO. Anche nel peggiore dei casi, ovvero se si procederà per la via penale, Ronaldo non rischia comunque di finire in carcere. L’eventuale pena ipotizzata a oggi ammonta a 15 mesi, ben al di sotto dei 24 mesi oltre i quali scatta il carcere anche per gli incensurati”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.